"Emilia"
E ora che sarà domani, ci sarà un domani?
La polvere oramai, ha impanato la tua vita,
qualcuno, disperato, ancora scava con le mani,
qualcuno, urla e piange, un’esistenza ormai finita!
Trema e tremerà e per quanto ancora,
che importanza ha, per chi non c’è e chi rimane,
vive nell’angoscia, e ogni minuto sembra ora,
e la paura sale, sempre più forte, immane!!
La morte che ti lacera nell’animo e ti scava dentro,
il terrore, ti fa lasciare tutto, oro per sciacalli, infami,
bestie che non rispettano il dolore , ma gli vanno contro,
e resti solo, ti senti abbandonato, solo con gli sciami.
Perche non viene e basta, distrugge la tua vitae se ne và,
come orde di vespe, viene in sciami, uno, dieci, ,cento volte tremi!
Non puoi lasciare che ti annienti l’esistenza, la crisi è là,
bisogna lavorare e non ti puoi fermare, e crepi!
Perche la terra trema e trema e trema, ancora,
e non stà a guardare chi sta a casa o chi lavora,
e porta ancora morte e distruzione,
e porta anche la latenza dell’istituzione.
Ma non hai più la forza e sei avvilito, affranto,
non ce la fai neanche a prendere un bastone,
per darlo forte sul groppone, co no schianto,
a chi da anni ti munge come una vacca e questo è il bello,
e alla fine senza latte, diventi carne da macello!!
E allora festeggiamo , che lo stato sia lodato,
nonostante i morti che la terra c’ha portato!!
Viva la repubblica, e dimostriamo ancora che siamo un popolino,
che mangia spaghetti e che suona il mandolino!!!!!