opinioni

Alfabeto per Orvieto. Orazione quarta

giovedì 29 marzo 2012
di Mario Tiberi

Volendo proseguire nel cammino intrapreso e anche, passo dopo passo, pervenire ad una somma che prefiguri il totale, getto nell'arena dialettica dell'Abecedario Orvietano le addende lettere B e T, C e G.

B e T come Bilancio e Tributi: ciò che mi accingo ad illustrare è, ovviamente, proiettato nel futuro, più o meno immediato, non conoscendo ad oggi quali potranno essere gli esiti del Bilancio in corso di redazione e svolgimento. Per il futuro, appunto, sarà prioritario garantire un equilibrio di struttura del Bilancio stesso, incidendo soprattutto su selezione accurata, efficacia, rigore ed efficienza delle spese e sull'ottimizzazione delle fonti di entrata.

A tal fine, diventano irrinunciabili le azioni rivolte alla lotta all'evasione e all'elusione dei tributi, delle tasse e delle contravvenzioni, per la quale è auspicabile la costituzione e l'attivazione di una banca-dati unificata IMU-TARSU; alla intercettazione e utilizzazione dei fondi euro-comunitari destinati al risanamento finanziario delle città d'arte; all'ingresso di eventuali capitali privati nelle fasi di realizzazione delle opere infrastrutturali, sia materiali che immateriali; all'accelerazione della dismissione del patrimonio immobiliare NON STRATEGICO del Comune, qualora vi siano ancora dei margini residuali. L'affidamento, infine, a giovani professionisti orvietani di incarichi "ad hoc" per la riduzione, fino alla eliminazione, dell'evasione e elusione tributaria potrebbe rappresentare un robusto segnale di svolta.

C e G come Cultura e Giovani: la cultura è segno e sigillo di fuoco e di luce connotante una civiltà e, in estrema sintesi, la si può definire come l'insieme delle conoscenze intellettuali (generali, specifiche, scientifiche e classiche) che presiede e contribuisce alle formazione della personalità umana e, in successione, alla proiezione di quest'ultima nel più vasto complesso di una società organizzata. Ecco perché peculiare considerazione va rivolta ai diritti e alle esigenze di studio e di apprendimento dei fanciulli e dei giovani e a quelle di affinamento degli anziani, soprattutto di coloro che intendono vivere la città restando abitanti di essa.

Di qui, la necessità di appropriarsi di un principio basilare, ovvio e al contempo gentilmente rivoluzionario, consistente nell'acquisire la capacità di saper attrarre e premiare i talenti, precipuamente giovanili, o meglio ancora attrarre e premiare per attrarre di nuovo ulteriori talenti e, così, far girare la ruota della vita culturale e produttiva a cicli permanenti di continuità. La si potrebbe appellare la "Ruota delle tre i": intuizioni, invenzioni, ideazioni che, poi, altro non sono se non le componenti fondamentali di ogni scoperta scientifica e di ogni ampliamento dello scibile umano. Nel concreto, saranno da individuare e censire le strutture comunali sottoutilizzate e riqualificarle in "Case della Cultura" offerte in comodato d'uso ad associazioni operanti nei settori ludico-sportivi-culturali, anche al fine di avviare attività imprenditoriali e favorire occupazione di qualità. Assieme, poi, alla creazione di ludoteche nei parchi cittadini, andrà predisposta la operatività di una "Carta dei Giovani" finalizzata ad incentivare l'accesso a prezzi popolari negli impianti sportivi, nei cinema, nei teatri e nei musei.

Qualora vi sia chi, dotato/a di buona volontà, volesse intervenire per contestare, correggere e/o integrare, è caldamente pregato/a di farlo senza remore né pregiudizi.