opinioni

Si è dimesso il Consiglio di Benano. Perché mi sono dimesso

venerdì 23 marzo 2012
di Roberto Minervini - ex Presidente del CdZ di Benano e cittadino orvietano

La questione sui Consigli di Zona sta montando e la cosa sta accadendo a proposito in quanto l'8/3/12 il Consiglio di Zona di Benano (di cui credo di aver rivestito il ruolo di Presidente almeno con dedizione) dopo una regolare assemblea, si è dimesso. E' stata una decisione sofferta di tutto il Consiglio, ma credo comunque che abbiamo fatto bene, anzi, molto bene a dimetterci e per le seguenti ragioni.

La prima, la più importante, è che alla giunta Comunale, dei Consigli di Zona, per non dirla in vernacolare, gliene interessa poco. Così poco che la Giunta, con il Sindaco in testa, nelle frazioni non si era quasi mai fatta vedere, poi però ci fu un mio intervento sulla gestione delle frazioni da parte del Comune a cui seguì un vivace dibattito, al Palazzo del Popolo durante una riunione plenaria dei Consigli di Zona, fra il Sindaco ed il sottoscritto.

In quell'occasione rimarcavo l'assoluta inutilità dei Consigli di Zona, non perché concettualmente inutili, ma perché completamente svuotati della loro funzione dalla totale mancanza di dialogo con il Comune. Il nostro Sindaco, la cosa è nota, è mal tollerante delle critiche e non la prese bene, ne seguì un diverbio (molto civile), altri Consigli si mostrarono in linea con le mie considerazioni ed alla fine Marco Frizza (Presidente del Consiglio comunale), riconoscendo una certa latitanza del Comune nelle frazioni, promise che, con il nuovo anno, la giunta avrebbe fatto un "giro" per le frazioni, promessa che, almeno per Benano, fu mantenuta. Tutto bene quindi? Assolutamente no!

La cosa nuova che sta vivendo questo periodo storico il nostro ancora amato Paese è il distacco totale dei cittadini dalla politica ed il perché lo sappiamo bene tutti: la politica è vista solo come una lobby al cui interno si assiste a perenni competizioni di potere. Questa visione, che il cittadino avverte sulla pelle su scala nazionale, fa fatica a vederla diversamente su scala locale. Certo non mancano gli esempi virtuosi (e per fortuna!), ma la predisposizione d'animo è molto negativa e, se non ci sono veri slanci di azione, di interesse conclamato per la cosa pubblica o chiare dimostrazioni di "voglia di fare" e di fare bene ed in fretta da parte dei nostri amministratori locali, il rapporto di fiducia svanisce.

E' quello che infatti è accaduto a me. Tu ti dai fare per la "tua" frazione (piccola), ascolti le necessità di tutti e cerchi di risolvere i tanti piccoli problemi e nel frattempo pensi a come superarne qualcuno grande. Fai quello che puoi, con l'aiuto dei Consiglieri e di chi ti dà una mano (meno male che c'è il CSM!), chiedi qualche volta aiuto al Comune: niente. Rimandi. Con i residenti organizzi feste e processioni: un successone (bene). Intanto i problemi grandi sono sempre lì. Fai un'altra assemblea e mandi il verbale con le richieste al Comune: niente, neanche un cenno e neanche per le piccole cose: Roma è lontana dalla Gallia.

Studi soluzioni con l'aiuto dei residenti per affrontare il problema del metano (economico) al posto del GPL (costosissimo), ci sarebbero anche un po' di soldi per la partecipazione ai costi. Valuti con l'aiuto di qualcuno come portare l'acqua potabile ai residenti della valle, che non l'hanno mai avuta (stavano meglio gli Etruschi locali 2500 anni fa). Ti fai fare preventivi per i lavori, l'acquisto del tubo, saracinesche, regolatori di pressione, ecc. Ti fai fare pure un preventivo dalla SII (non si sa mai), naturalmente l'offerta è improponibile ed alla fine l'opera è pure tutta loro (no comment!). Approfitti quando Sindaco ed un pezzo di giunta fanno quel "giro" e passano da Benano, chiedi ancora aiuto, Zazzaretta, forse perché già in odore di dimissioni, azzarda una ipotesi di collaborazione "voi mettete i materiali il Comune le macchine e portiamo l'acqua nella valle", non mi sembra vero (infatti non lo era).

Sempre nella stessa riunione si parla del gas. I pensionati di Benano si sono "bruciati" la pensione quest'anno per scaldarsi, sono disposti anche a partecipare alle spese, nella "cassa" della frazione abbiamo già raccolto qualche migliaio di euro, non è molto, ma in fondo si devono portare solo cinquecento metri di tubo e poi che vogliamo da una ventina di residenti e quasi tutti pensionati. Tutti però sono disposti a qualche sacrificio in più per risparmiare sulla lunga distanza. E, per non tediarvi, non vi parlo della strada da trasformare da "vicinale" a comunale, frequentata da tutti, ma che per regole anacronistiche grava solo sui venti pensionati di Benano per le sue manutenzioni e che quando piove a dirotto isola completamente la valle di Benano.

Sono questi i problemi di una frazione, lo sanno bene, anzi benissimo gli altri coraggiosi Consigli di Zona. Alle parole del Sindaco che ha trovato "urgenti e concreti" i problemi di Benano però non è seguito nulla, neanche quando abbiamo ribadito l'interesse alla partecipazione alle spese, consapevoli della cronica mancanza di soldi del Comune. Quindi non è solo un problema di soldi, ma di disinteresse e della conseguente mancanza di volontà di dare risposte. Dopo tanto impegno come Consiglio di Zona leggiamo poi, da parte di "politici" locali, non voglio precisarne l'appartenenza perché potrei essere frainteso, che "..i Consigli di Zona sono inutili e costosi...e non producono proposte", siamo veramente al paradosso, roba da crisi di nervi, siamo alle affermazioni da bar.

E' difficile fare politica, per carità sono il primo ad ammetterlo, anche se si è molto bravi si scontenta sempre qualcuno, ma almeno ci si informi prima di dare fiato. Siamo addirittura stati "prorogati" d'ufficio per risparmiare anche sul misero costo delle elezioni. La cosa, tra l'altro, non è neanche prevista dal regolamento, quindi i Consigli di Zona sono, a mio modesto parere, comunque decaduti alla scadenza del quarto anno, ammesso e non concesso che qualcuno abbia ancora voglia di continuare in questo modo.

La mia esperienza di Presidente del Consiglio di Zona di Benano, per delusione e per coerenza, comunque finisce qui, se è questo il livello di partecipazione ammesso ad Orvieto non vedrei male, nelle nebbie della politica locale, profilarsi all'orizzonte l'incerta figura di un Commissario per Orvieto. Inizialmente non lo avrei mai auspicato, ma ora, nella drammatica immobilità del Comune, mi sembra un gigante, che avrebbe il potere, tra l'altro, di uscire dagli schemi e dagli obblighi della gestione ordinaria. Se si è fortunati (come è capitato a Bologna ed in altre città), un buon Commissario può fare miracoli. Se non si è fortunati, può essere peggio di così?

Me lo chiedo spesso, specie poi quando sento parlare di altre lottizzazioni (il male cronico ed oscuro del nostro Paese), di altra urbanizzazione, ora gli occhi sono rivolti su Rocca Ripesena: l'ultimo straccio di paesaggio guardabile rimasto in vista da Orvieto, quando poi la Regione, per mano e merito dell'Assessore Cecchini, stanzia soldi per salvare il Paesaggio.

Coraggio Orvietani, da una dozzina d'anni a questa parte ci stiamo trasformando in una città, grazie a chi ci ha "guidati" fino ad oggi e, se continueremo così, saremo presto cinquantamila, sessantamila abitanti, chissà! Forse faremo anche a tempo a vedere Orvieto dilatata in ville, villettine ed orridi casermoni (come quelli già in costruzione a Sferracavallo) ben oltre l'attuale ed ormai inguardabile valle del Paglia, e prima di tirare le cuoia saremo centomila abitanti e magari saremo inglobati nel Lazio (è questo quello che ci meritiamo!), se non altro perché è da quella parte, e non verso la Toscana, che chi ci ha governato ha sempre guardato.

Ma gli Orvietani vogliono vivere in un luogo così o si sentono legati al loro antico territorio ed alle sue ancora stupende (non tutte) frazioni?. Ricordiamoci che in politica vige la legge del "silenzio assenso", chi non si ribella, non s'indigna, acconsente.

La politica nazionale è già stata commissariata e non mi sembra che le cose stiano andando male, certo si può sempre fare di più e di meglio, ma c'è fervore, iniziativa, coraggio di fare proposte (anche e soprattutto se impopolari), c'è gente che ha il coraggio di metterci la faccia senza gli equilibrismi ed i sotterfugi a cui siamo abituati. Non c'è, in buona sostanza, quella voglia di restare comunque attaccati alla sedia del potere che, anche ad Orvieto, tra accordi trasversali, voltagabbana e soprattutto l'incapacità di rinnovarsi, ha inquinato tutto. Se questa è la maniera di fare politica ad Orvieto, scusate la presunzione, ma credo che il contributo mio e di chi crede sinceramente di fare il bene della propria comunità sia, almeno fino a quando le cose resteranno così, veramente sprecato.