opinioni

Appello alle forze sane della sinistra orvietana

giovedì 26 gennaio 2012
di Guido Turreni

Il PD locale in un recente comunicato stampa ha avuto il coraggio di dire che se Orvieto è messa così male la responsabilità va attribuita all'immobilismo di Toni Concina e di chi lo sostiene.

Addirittura non si sono minimamente vergognati di dire che non è vero che la Regione dell'Umbria starebbe continuamente rinviando la definizione della vicenda dell'ex ospedale di Orvieto su loro imput, ed hanno per di più strumentalizzato la delicatissima questione del Tribunale di Orvieto per attaccare chi da tempo sostiene - con il conforto della storia recente e passata di Orvieto - che il futuro della nostra città (specialmente quello giudiziario) sia fuori dall'Umbria, nel viterbese.

Dall'altro canto, come sempre, le proposte del partito più importante della sinistra orvietana non solo sono zero più zero, come dice Dante Freddi, ma direi che sono meno uno più meno due, uguale meno tre.
Ora si potrebbero ben contestare, punto per punto, queste ignobili dichiarazioni, a cominciare dal balletto delle responsabilità del disastro economico e contabile del Comune, per far notare chi è che è andato alla sbarra davanti alla Corte dei Conti giusto l'altro ieri, oppure far notare a quei signori da diecimila euro al mese più treno, aereo e cinema gratis, che la regione dell'Umbria non una, non due, ma per ben tre volte, ci ha chiesto di confermare non una delibera consiliare di Toni Concina, ma un'altra vecchissima, votata anche da loro, e risalente al "mesozoico mociano", per definire la vicenda dell'ospedale di Orvieto che costringe i cittadini orvietani a tirare fuori ben 350.000 euro all'anno per i loro capricci ostruzionistici.

Ora io credo che non ci sia bisogno di essere particolarmente maliziosi ed intelligenti per capire perché la Regione dell'Umbria (che ci vorrebbero far credere che ci vuole pure bene!) ci chiede da tre anni di rifare sempre la stessa delibera di cinqu'anni fa.

E credo anche che sia facile ricordare - per chi fra voi è più attento alla politica - tutto il circo mediatico messo in piedi in Consiglio Comunale dal PD e dai "loro" revisori dei conti sull'attendibilità del bilancio di previsione per questa posta assurda da 350.000 euro che continuano a voler tenere bloccata lì, giusto per fare un dispetto a noi, senza capire che a rimetterci è tutta la città. Ma non mi interessa più, oggi come oggi, evidenziarie le miserie politiche di questa gente autoreferenziale, che ancora considera il potere come cosa loro, da sfruttare a loro piacimento, sulle spalle dei loro elettori che ancora ingenuamente li votano.
Questi infatti ancora non hanno capito che non è più il momento di fare i loro giochetti da basso impero della politica; non hanno ancora capito che non giova loro e che soprattutto non giova alla nostra comunità continuare su questa china.

In un momento in cui tutti si sono uniti per cercare di salvare il salvabile, persino in parlamento, questi continuano farsi i loro interessi di fazione, per cercare di gabbare la gente facendogli credere che la colpa è sempre di altri, in un'ottica propagandistica "brescellese" che ha del miserevole; e poco interessa loro se troveranno solo macerie, che loro stessi hanno contribuito a creare. Ho tentato più volte, anche sul tribunale, di stanarli, di imbarcarli nell'impresa di salvataggio, tutti insieme per remare come intera città nella giusta direzione, ma niente, continuano a strumentalizzare questa o quella proposta con metodi da KGB, da polizia politica.

E' inutile parlarci, cercare un qualche dialogo. A questo punto non posso che rivolgermi alla gente orvietana di sinistra, autenticamente di sinistra, intendendo con ciò quelle persone che ancora credono in ideali irrinunciabili, come il senso di responsabilità, il senso dello stato e dell'interesse pubblico e collettivo, affinchè comincino in tutte le sedi (anche per strada) a chiedere a queste persone che accettino di sbloccare questi 350.000 euro per metterli per esempio sul capitolo mense e trasporti scolastici al fine di ridurre il peso delle tariffe che siamo stati costretti ad aumentare per riparare i loro disastri.

Speriamo che così capiscano che i voti e la considerazione della gente si riguadagnano risolvendo i problemi meglio e prima di chi attualmente governa, rivendicando i fatti concreti, e non si riguadagnano invece con i comunicati stampa stile pravda, che non servono a nessuno, o, peggio, con i dispetti alla maggioranza e alla giunta, che fanno solo il male della città e della nostra comunità.

E ci vuole una certa impudenza nell'accusare gli altri di immobilismo, quando basta guardare al nostro ospedale e a quello che sono riusciti a non ottenere dopo le processioni e le vane promesse fatte da Bracalente alla Marini, per capire di che pasta sono fatti e capire quanto sono influenti e determinanti in regione; confrontate poi il tutto con cosa sarà fatto a invece Narni che dista meno di venti chilometri dal policlinico di Terni ed avrete ben chiara la verità su chi sono i Piddini locali e quanto ci vuole bene l'Umbria.