opinioni

Orvieto e lo spirito dell’anatra zoppa

domenica 30 ottobre 2011
di Massimo Gnagnarini, soldato semplice dell'UDC
Orvieto e lo spirito dell’anatra zoppa

A fronte di un modesto centrodestra costretto a governare seppur non legittimato a farlo dagli elettori e a fronte di Toni Concina eletto Sindaco c'è stata, c'è, o almeno c'è finora stata, da dover ricomprendere la potente componete ex margherita e altri posizioni individuali del PD oltre lo strano caso del Dott. Tonelli

Non è certo un ragionamento, quello di come far uscire Orvieto dallo stato comatoso in cui si trova, che può essere ricompreso in un corsivo politico e, perlopiù, non sono neanche sicuro che la politica sia il più potente motore per avanzare.
Tuttavia la politica fa il suo mestiere solo quando a fronte di un patto politico che genera una maggioranza si ha, come conseguenza, la formazione nella società di riferimento di un blocco sociale che interagisce e punta coeso verso una visione futura della città.

Bello non è vero? Sfortunatamente questa condizione ce la possiamo sognare giacchè a Orvieto è presente sì un forte patto politico tra soggetti anche diversi tra loro, ma non v'è traccia di un blocco sociale che coinvolga e sia condiviso dai cittadini sia come utenti di servizi sia essi come rappresentanti di categorie economiche, culturali e così via. Semplicemente non c'è!.
Da che dipende questa deficienza ?
Si potrebbe esser tentati di rispondere a questa domanda riferendosi alla mediocrità dell'attuale classe dirigente, ma questo è un tema che da solo non basta a spiegare lo stato delle cose.

La vera questione bloccante sta nel patto politico scellerato che sta alla base di questa maggioranza all'interno della quale coesistono calcoli e aspettative diverse.
A fronte di un modesto centrodestra costretto a governare seppur non legittimato a farlo dagli elettori e a fronte di Toni Concina eletto Sindaco c'è stata, c'è, o almeno c'è finora stata, da dover ricomprendere la potente componete ex margherita e altri posizioni individuali del PD oltre lo strano caso del Dott. Tonelli.
Ma questo già si sa.
Si sa, e la conferma è venuta in questi giorni dallo stesso segretario provinciale dimissionario del PD, del voto disgiunto alle elezioni, si sa dei due consiglieri a "prestito", si sa dei salvataggi in extremis attuati dalla Giunta Regionale con l'erogazione il 29 dicembre scorso dell'anticipo dei soldi della Complanare che ha evitato ai conti del comune di violare il patto di stabilità per il secondo anno consecutivo con le note conseguenze del caso.

Intendiamoci che non vi è nulla di sciocco o di sbagliato se per un periodo centrodestra e centrosinistra a Orvieto governassero insieme alla luce del sole.
Non sono l'unico ad averlo proposto in varie e recenti occasioni, ma nulla è più scellerato e dannoso della situazione descritta e che si è venuta a creare, un patto transitorio con finalità differenti, spiegherò poi quali, che ha prodotto e continua a produrre guai seri.

Il primo guaio è che così non si afferma né cresce un gruppo dirigente radicato sul territorio.
Non è un caso che la giunta sia composta maggiormente da rispettabilissime persone avulse dal contesto se non sociale almeno da quello politico della città.
Ciò tranquillizza i manovratori sia interni che esterni della maggioranza consigliare che attendono la loro prima o seconda stagione al termine dell'attuale consigliatura.
Ciò contribuisce a far comprendere l'allontanamento dall'esecutivo degli ex assessori che avendo quantomeno partecipato alla campagna elettorale conservavano anche un ruolo politico.
Ciò spiega i malumori degli omologhi paesani rimasti con ruoli esiziali e privi di qualunque risorsa per poter svolgere il loro incarico.
Ciò spiega le difficoltà finora a nominare Pizzo assessore al bilancio pur svolgendo egli di fatto tale funzione attribuitagli dal Sindaco almeno per la parte delle sforbiciatine alle spese correnti
Ciò spiega il motivo per il quale a distanza di oltre due anni il Sindaco non abbia neanche provato a suscitare prima un dibattito in città poi la presentazione di un programma vero e proprio sullo sviluppo e la rinascita di Orvieto. Lo farà, se lo potrà fare, quando il tempo rimanente sarà scaduto e non più utile né per attuarlo né per verificarlo.

In conclusione, il vero minimo denominatore comune di questo scellerato patto politico che puntella la maggioranza è quello di impedire che si affermi e si consolidi un nuovo gruppo dirigente alla guida della città impedendo che ciò avvenga anche tra le file dell'opposizione tenuta a bagnomaria e paralizzata nel duplice ruolo di opposizione e di sostegno a Concina.
Allora la proposta è la seguente:
Caro Sindaco ci aiuti a far crescere nella nostra città una vera classe dirigente, se si è fidato di Frizza e Meffi e ha fatto bene, provi a fidarsi anche di tutti gli altri che almeno ci mettono la propria faccia.
Torni a ragionare da anatra zoppa e le soluzioni che potrà così intravedere e percorrere per il bene di Orvieto si presenteranno sicuramente migliori dello stagno in cui l'hanno costretta e con lei tutti noi.
Non ci faccia rimanere tutti ostaggi, lei compreso, di chi la sostiene manovrando nell'ombra al solo scopo di farla galleggiare e con lei la città almeno fino all'ora X.