opinioni

Ma perché il PD non vuole fare le denunce?

venerdì 21 ottobre 2011
di Guido Turreni, del Popolo della Libertà di Orvieto

Confesso di non aver capito molto di quanto sostenuto nell'ultimo documento del PD a proposito della vexata quaestio riguardante strampalati conflitti di interesse fra me ed il Comune o fra altri imprecisati (a questo punto) avvocati ed il Comune.

In effetti, fra il grano e loglio, il dito e la luna, ed il vero falso che diventa falso vero, mi sento come il povero vigile di "Amici miei" vittima della "supercazzola" del grande Ugo Tognazzi. E allora, "come se fosse antani", cercherò di capire un po' meglio.

Per prima cosa non comprendo perché se il PD è in possesso di informazioni così sconvolgenti l'ordinamento democratico rispetto a quelle sino ad oggi di pubblico dominio, non prende allora carta e penna e fa come il falsario, scrivendo a Prefetto e magistratura (questa volta firmandola magari con il loro vero nome e cognome), anziché chiedere chiarimenti al Sindaco, su una imprecisata vicenda di un imprecisato avvocato; facciano pure il nome ed il congnome dell'avvocato il cui nominativo dovrebbe sconvolgere chissà chi, e soprattutto esternino pure a quale vicenda concreta si riferiscono, perché altrimenti diventa un po' difficile capire l'allusione dell'allusione, e rendere chiarimenti su qualcosa di difficilmente identificabile; e questo sì che sarebbe un atto di chiarezza che contribuirebbe alquanto a capire meglio il problema e quindi capire anche chi si deve assumere le proprie responsabilità difronte alla legge, se il presunto autore di un illecito oppure, magari, il suo calunniatore.

La seconda cosa che non mi è per niente chiara è se si siano veramente dissociati dal falsario/diffamatore o se invece ne sposino le tesi approfittando del reato da costui commesso in mio danno.
Infatti, se si vogliono prendere le distanze (certo tardivamente ma almeno effettivamente) si sarebbe dovuto dire che non avendo alcun serio elemento per insultare il decoro e l'onore di stimate persone che potrebbero subire un grave danno alla loro immagine civilmente e penalmente tutelata, non è il caso di avanzare sospetti ed illazioni prive di fondamento, sparacchiate così a caso.

E siccome mi pare invece di aver capito, fra una "taratapioca" e l'altra, che questo diffamatore (che sembra persino aver assunto l'iniziativa politica del locale PD) in fondo potrebbe aver detto anche la verità, vorrei capire come questa presunta verità in concreto possa comportare conflitti di interesse o incompatibilità e soprattutto se il PD vuole sposarla veramente questa ardita tesi oppure no.
Ho paura però che queste mie semplici e comprensibili richieste di chiarimento cadranno nel vuoto, così come è caduta nel vuoto la sfida che ho lanciato a questi "dirigenti" che non hanno nemmeno il coraggio delle loro azioni e che, se fossero veramente sicuri del fatto loro, non dovrebbero aver problemi a denunciare alle autorità competenti il marcio che ci sarebbe in Danimarca.

Evidentemente non è così, perché non c'è nessun marcio da denunciare, e allora fanno come i bambini piccoli, perché hanno paura ad assumersi le loro responsabilità di adulti, e cercano allora di salvarsi con questa specie di comunicato obliquo nelle accuse ed incomprensibile come la supercazzola, solo che io non sono il vigile di "amici miei", loro non sono Tognazzi, e soprattutto non c'è niente da ridere.