opinioni

Una diffusa esigenza di cambiamento

martedì 18 ottobre 2011
di Renato Piscini per ex comitato civico

Il collante più antico ,il tratto di continutà con la società civile per il bene comune sono stati e siamo noi, nella vita pubblica .Apprezzati da tutti ,accentratori di tante anime, sparse e disorientate, per un contributo decisivo nella formazione di una classe dirigente e nella gestione della cosa pubblica per il Bene Comune.Per una società di solidarietà e competitività,senza opportunismi(nel passato) o liberismo sfrenato(ora), chiaramente senza mimetizzarsi e perdersi in altre case (politiche) ,momentaneamente ospitali, o contentarsi di governare sotto tutela(recente).

Siamo sempre stati essenziali e lungimiranti nel dibattito politico,pur essendo minoranza, per risollevare una società scivolata nel buio civile.Consci che ,superata la prima e seconda Repubblica ,si debba dare vita (credito) ad una nuova fase politica ,senza ascari di sorta o sussistenze, non più ostaggi o tollerati, ma protagonisti.
Non più contenitori senza contenuto, partecipazione ,sincerità e coraggio.Nascondere la verità della nostra crisi sarebbe solo una scelta di rassegnazione e sconfitta; segnali negativi che ci riguardano sono la conseguenza di una perdita di credibilità e degradazione nell'ambito del sociale. In questa condizione poco varrebbe ipotizzare qualche precaria e limitata correzione o affidarsi alla memoria del passato;non ci tocca rassicurare noi ma, di rassicurare gli altri con le capacità.Si agita oggi in città una diffusa esigenza di cambiamento , nonostante la recente alternativa alla guida dell'Amministrazione, che ci riguarda da vicino,poichè recepiamo un sistema bloccato ed inerte e sentiamo che non avrebbe sbocchi convincenti se si realizzasse senza di noi,come accade ora.Si tratta di prendere atto della ineguadezza dell'attuale situazione, frutto di contrapposizioni oramai
superate e di errori di governance.Occorre anche la capacità di riconoscere che abbiamo avuto(tutti) la responsabilità di non vedere cosa facesse(nel passato) la nostra classe dirigente e che intendiamo operare una attenzione, in modo da cambiarne modi e atteggiamenti.

Capisco che in politica quando si crea un vuoto c è subito chi lo riempie ,bisogna però intendersi su come e con quali finalità!.Dall'altra non si governa tralasciando la rappresentatività (nella governance) di ampie zone della città,se non della maggior parte.