Una diffusa esigenza di cambiamento
Il collante più antico ,il tratto di continutà con la società civile per il bene comune sono stati e siamo noi, nella vita pubblica .Apprezzati da tutti ,accentratori di tante anime, sparse e disorientate, per un contributo decisivo nella formazione di una classe dirigente e nella gestione della cosa pubblica per il Bene Comune.Per una società di solidarietà e competitività,senza opportunismi(nel passato) o liberismo sfrenato(ora), chiaramente senza mimetizzarsi e perdersi in altre case (politiche) ,momentaneamente ospitali, o contentarsi di governare sotto tutela(recente).
Siamo sempre stati essenziali e lungimiranti nel dibattito politico,pur essendo minoranza, per risollevare una società scivolata nel buio civile.Consci che ,superata la prima e seconda Repubblica ,si debba dare vita (credito) ad una nuova fase politica ,senza ascari di sorta o sussistenze, non più ostaggi o tollerati, ma protagonisti.
Non più contenitori senza contenuto, partecipazione ,sincerità e coraggio.Nascondere la verità della nostra crisi sarebbe solo una scelta di rassegnazione e sconfitta; segnali negativi che ci riguardano sono la conseguenza di una perdita di credibilità e degradazione nell'ambito del sociale. In questa condizione poco varrebbe ipotizzare qualche precaria e limitata correzione o affidarsi alla memoria del passato;non ci tocca rassicurare noi ma, di rassicurare gli altri con le capacità.Si agita oggi in città una diffusa esigenza di cambiamento , nonostante la recente alternativa alla guida dell'Amministrazione, che ci riguarda da vicino,poichè recepiamo un sistema bloccato ed inerte e sentiamo che non avrebbe sbocchi convincenti se si realizzasse senza di noi,come accade ora.Si tratta di prendere atto della ineguadezza dell'attuale situazione, frutto di contrapposizioni oramai
superate e di errori di governance.Occorre anche la capacità di riconoscere che abbiamo avuto(tutti) la responsabilità di non vedere cosa facesse(nel passato) la nostra classe dirigente e che intendiamo operare una attenzione, in modo da cambiarne modi e atteggiamenti.
Capisco che in politica quando si crea un vuoto c è subito chi lo riempie ,bisogna però intendersi su come e con quali finalità!.Dall'altra non si governa tralasciando la rappresentatività (nella governance) di ampie zone della città,se non della maggior parte.