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La politica è adesso. Chiariamo con una petizione popolare se Concina e i suoi stanno lavorando bene

martedì 13 settembre 2011
di Massimo Gnagnarini

Ci saranno dalle 100 alle 500 persone a Orvieto disponibili, forse, a occuparsi della cosa pubblica.

Siccome l'età media si è allungata i soggetti partecipanti, alla fin fine, saranno più o meno gli stessi anche alle prossime elezioni comunali con o senza la coccarda di partito.

Qui non ci sono più masse da sensibilizzare né privilegi da conservare, si facciano avanti i migliori e la gente li sappia riconoscere e li voti.

Ogni cittadino deve poter tutelare direttamente i propri interessi collettivi e per questo condivido lo spirito dell'idea di Borrello per una superlista civica la prossima volta, ma, mi permetto di osservare, che questa chiamata alle armi risulterebbe persino deleteria se finisse con il rimandare quel che c'è da fare nei prossimi tre anni.

Più che nuovi contenitori politici, più che gli smarcamenti dai partiti, più che la solita lagna tra maggioranza e opposizione qui, per risollevare le sorti di Orvieto, servono idee e gambe. E servono adesso.

L'Ammistrazione attuale ne è stata e ne è clamorosamente priva, sia per ciò che concerne il risanamento finanziario del Comune sia per rilanciare lo sviluppo della città e per questa ragione dovrebbe lasciare.

Ma c'è anche chi dice che Concina e i suoi stiano lavorando bene e se così fosse andrebbero di certo riconfermati.

Perché non chiariamo questo punto, magari con una petizione popolare. Adesso.