opinioni

Missiva pubblica prioritaria per il Signor Sindaco del Comune di Orvieto

sabato 27 agosto 2011

Non visto, sono stato di nascosto presente alla visita diurna che Ella Signor Sindaco, accompagnato dall'Assessore alla Cultura, ha esperito al Campo della Fiera dove, si pensa, siano localizzate le reliquie del mitico "Fanum Voltumnae".
Uso l'espressione "si pensa", non essendovi ancora assoluta certezza scientifica: ma è proprio quel "si pensa" che dovrebbe mettere in moto una straordinaria mobilitazione della ricerca archeologica internazionale e far convenire in Orvieto esperti da tutto il mondo, assertori e detrattori, favorevoli e contrari, convinti o scettici, per un congresso ecumenico di storia antica etrusco-romano-cristiana.
Vede, Signor Sindaco, la vera ricchezza della nostra Città non è riposta soltanto nelle bellezze di superficie, quanto invece, se non di più, nelle meraviglie sotterranee, nella Orvieto ipogea delle grotte, della Cripta del Duomo, dei resti preistorici alla civiltà etrusco-romana situati al di sotto della Basilica Collegiata di Sant'Andrea, di ciò che sta venendo alla luce nel sito del predetto Campo della Fiera e, di molto ancora, si potrebbe elencare.

Mi rivolgo anche a Lei, Signor Assessore alla Cultura: non è bastevole indossare un copricapo in stile "Panama", che tanto la rendeva somigliante all'arcinoto egittologo Dr.Hawass, per ridonare slancio al turismo culturale cittadino; ci vuole ben altro e non ho motivo di dubitare che Lei ne sia perfettamente consapevole.
A tal proposito, mi pregio ricordarLe che rimango sempre disponibile per quello scambio di idee e di opinioni, da Lei propugnato appena dopo la Sua investitura, e mai concretizzatosi per difetto di convocazione da parte Sua nei miei confronti.
La risonanza dell'accennato congresso internazionale, se intelligentemente preparato ed organizzato, ritengo che non ne avrebbe di superiori e ad esso andranno dedicate volontà ed energie.
Voglia gradire Dr.Concina, assieme all'Assessore Marino, le sincere espressioni dei miei più deferenti ossequi.
Mario Tiberi