opinioni

Estate amara

giovedì 11 agosto 2011
di Aldo Sorci

Abbiamo l'impressione di vivere in un mondo impazzito, nelle mani di speculatori senza scrupoli e dell'economia criminale, frutti di un capitalismo malato cronico con fasi acute dirompenti. Un mondo senza grandi uomini di stato idonei a concepire ed attuare seri provvedimenti per evitare almeno le conseguenze più gravi del ripetersi dei disastri.

Dove è la riforma della finanza internazionale di cui si è parlato senza alcun costrutto nei molti vertici G7, G8, G20, che si sono susseguiti dopo la crisi iniziata nel 2007? Dove è la "maggiore convergenza" nei comportamenti dei Paesi dell'euro, moneta unica che costituisce una sfida alle più elementari leggi dell'economia, e dunque richiedeva da molto tempo, per la sua stessa sopravvivenza, passi avanti decisivi sul piano politico e non balletti di capi di governo preoccupati del consenso interno e cioè dei propri interessi personali? Dove sono finite le tante volte annunciate riforme dell'ONU, dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, del Fondo Monetario Internazionale, senza le quali non solo è impossibile l'efficacia ma anche un minimo di giustizia nelle decisioni?

Già, perché la mancanza di giustizia, equità ed etica è la più nefasta componente dell'economia criminale perché affama miliardi di disperati e ne uccide oltre 20 milioni all'anno attestando il fallimento delle culture e delle religioni del mondo.

La vulnerabilità dei paesi poveri alle recessioni internazionali è purtroppo ben nota quanto quella connessa alle siccità, ai rincari speculativi dei prodotti alimentari ed alle catastrofi naturali. Dove è finito il fondo da costituire nei periodi espansivi da parte dei paesi ricchi per fronteggiare le crisi improvvise del terzo mondo? Non è finito da nessuna parte perché in realtà non c'è mai stato.

Ed allora oggi come ieri e domani, la morte per fame e sottonutrizione che miete decine di milioni di bambini ogni anno, può addirittura essere letta (non è una bestemmia) come un benedizione divina, perché il loro destino sarebbe stato la vendita come schiavi della prostituzione, del disumano mercato degli organi, delle guerre e di tutte le mafie che infestano il pianeta.

Peter Singer che ha dedicato il suo sapere ed il suo prestigio anche alla lotta alla fame, ci ricorda che "conoscenze, strumenti e risorse per sconfiggere l'estrema povertà del mondo ci sono: quello che manca è la volontà!".

E manca purtroppo l'impegno di chi dovrebbe sempre ricordarcelo, anche con gesti eclatanti ed emblematici di rinuncia al lusso esteriore ed al potere.

Amara estate in Italia, paese impoverito ed iniquo, bloccato dalla mediocrità della sua classe dirigente a partire da quella politica, aggrappata alle sue cariche anche quando non può più contare né sul consenso popolare né sulla credibilità interna ed internazionale.

Viviamo giorni drammatici in attesa di provvedimenti dolorosi di cui sono in parte significativa responsabili gli stessi incapaci o bugiardi che appena qualche mese fa ci dicevano che l'Italia stava meglio degli altri paesi e discettavano addirittura di riduzione delle tasse: la realtà è che stiamo già toccando il record assoluto della pressione fiscale ed il peggio deve ancora venire perché in questi anni hanno fatto di tutto tranne quanto era veramente necessario: stimolare la crescita.

Non voglio parlare di leggi particolari perché ne sono nauseato. Cito solo da un lato l'incredibile ed immorale regalo agli esportatori di capitali e dall'altro, il susseguirsi di provvedimenti per rendere sempre più difficile la vita di immigrati e rifugiati, culminati con l'assurda e disumana "prigione" fino a 18 mesi presso Centri in cui domina degrado e disperazione. Dunque favori ai ricchi ed ai potenti e punizione ai poveri ed agli emarginati.
Tutto ciò viene deciso a Roma, che è anche il centro della cristianità, forse distratta perché anche la Gerarchia corre il rischio (perdonatemi l'ossimoro) di essere secolarizzata e di non riuscire più a gridare allo scandalo.

Non mi rallegrano affatto le garrule note di una orchestrina di paese che anche questa sera accompagnano l'immancabile abbuffata collettiva delle feste agostane. C'è troppa voglia di non pensare.