opinioni

Il fotovoltaico

venerdì 15 luglio 2011
di Carlo Perali

Devastare l'altopiano dell'Alfina è uno sfregio al paesaggio che per capirlo non bisogna di certo far parte di una associazione ambientalista, devastarlo poi per un piatto di lenticchie è veramente una idiozia politica e una operazione scellerata.

E possibile che da noi, la politica, faccia le sue scelte sempre alla ricerca di speculazioni dannose e irreparabili sviluppando prima una miriade di centri commerciali, uno più inutile dell'altro, poi incrementando colate di cemento armato per lottizzazioni senza senso e adesso impianti selvaggi di fotovoltaico?

Poi ci lamentiamo che il nostro territorio è rimasto sostanzialmente estraneo ai grandi flussi del turismo? Il futuro non può consistere nel deturpare il proprio territorio ma nel costruire le premesse di in progetto orientato a valorizzare le risorse conciliando sviluppo e tutela dell'ambiente. Questo è quanto si prefigge il Distretto Culturale della Tuscia una progettazione che stà muovendo i primi passi proprio adesso con l'Amministrazione Concina e di cui se ne stanno occupando i vari ministeri anche se necessita di tempi sicuramente lunghi. E di territori ancora integri.

La capacità d'innovazione viene prodotta quasi sempre da una classe dirigente che non guarda all'immediato insieme a una classe imprenditoriale coraggiosa, così ché, gli imprenditori saranno gli artefici della propria prosperità mentre i politici saranno i protagonisti di un cambiamento ma con l'unica avvertenza a non introdurre una politica squilibrata a solo vantaggio del mercato.

Inoltre c'è da dire che i benefici economici del fotovoltaico sono irrisori e se si guardano gli investimenti a distanza di vent'anni ci si renderà conto che non solo il Comune non ci guadagna niente ma addirittura ci rimette. Perciò prima di concedere autorizzazioni a pioggia e tuffarsi in avventure che non si sa dove ci porteranno sarà bene sviluppare una politica a tutela di un territorio per interessare un turismo di qualità con sensibilità ambientale.

Infine sarà bene ricordare l'ormai prossima apertura del secondo casello autostradale, un intervento in grado di rilanciare l'intera zona dell'Alfina purché naturalmente la politica ne tenga conto seguendo pratiche conservative.