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Un saluto al Presidente Galluccio

domenica 19 giugno 2011
di Claudio Bizzarri

"Babbo, chi era quel signore?" Qualche anno fa me l'ha chiesto mia figlia, dopo aver incontrato in piazza Duomo il Presidente (per il consiglio d'amministrazione della Fondazione Faina questo titolo non era certo di facciata). Ed ancora oggi Costanza si ricorda bene di quella persona dal fisico minuto, inversamente proporzionale all'autorità che invece traspariva chiara e forte, anche solo dai suoi occhi acuti. Per la Fondazione il dott. Isidoro Galluccio ha voluto dire risanamento, per i componenti del consiglio ha rappresentato un esempio di onestà e risparmio talora tirati al limite dell'ossessione, sino all'ultimo, in questo momento in cui si stava per concretizzare un altro importante progetto: l'alienazione dell'edificio di Montiolo. Questa è una delle azioni fortemente volute dal Presidente per mettere a regime il patrimonio della Fondazione stessa.
Sono certo che il Consiglio continuerà nella direzione indicata dal Presidente, avendolo sempre presente anche nel cuore in quanto proprio lui ha sempre voluto dare una valenza sostanziale a quello che era il rapporto umano e di fiducia, riuscendo a creare un gruppo di lavoro che assomigliava più ad una famiglia allargata che ad un asfittico consiglio di amministrazione. Certo che ci mancheranno la sagacia e l'acume espressi talora sottovoce in modo tanto signorile, con quell'accento campano che lo caratterizzava, quasi un sussurro tanto efficace da sdrammatizzare qualsiasi situazione, ma chiaro e netto come un comando. Un saluto, Presidente, anche da parte di Costanza.


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