opinioni

Ancora c'è chi vuol farsi domande?

martedì 29 marzo 2011
di Amici della Terra, Italia Nostra, CISA, Kronos, Cittadinanza Attiva

Ricordiamo, a chi si avvicini solo ora alla problematica rifiuti di Orvieto, che agli inizi degli anni novanta la SAO, allora di proprietà del gruppo Agarini, gestiva la discarica, e l'aggio ambientale in favore del comune era di 700 milioni di lire. La giunta Cimicchi, mantenendo lo stesso aggio ambientale, nel '96 fece aumentare i quantitativi di rifiuti da smaltire in discarica passando da 160 tonnellate giornaliere a 240.

Ma l'amministrazione ha fatto gli interessi dei cittadini?

Nel 2000, quando si apre la seconda discarica, perché la prima è esaurita, il Consiglio comunale di "sinistra", approva un accordo in seno alla convenzione del 1996, che permette di incrementare ancora i rifiuti da smaltire a 310 tonnellate al giorno, dando parere favorevole a scaricare rifiuti speciali e provenienti da altre provincie. Poi arrivano i rifiuti di Napoli: 130.000 tonnellate invece di 20.000 che non verranno mai pagati (!).

Ma l'amministrazione ha fatto gli interessi dei cittadini?

Con l'amministrazione Mocio, sempre di "sinistra", vengono fatti degli accordi scellerati (a sfavore dei cittadini naturalmente, ma molto favorevoli per la Sao). Ricordiamo l'accordo del 2007 dove si prevedeva la libera conferibilità presso la discarica de Le Crete dei rifiuti speciali, provenienti senza limitazioni territoriali, dall'intero territorio nazionale per 130.000 tonnellate entro il 2010.

Il silenzio, non solo di Mocio, ma di tutti i sindaci del territorio, quando in un colpo solo la Sao ha deciso di passare da una tariffa di 20 euro a 101 euro a tonnellate per il conferimento dei rifiuti [nota del direttore Laura Ricci: non vi fu silenzio, ma addirittura un ricorso al Tar da parte dei sindaci dei piccoli Comuni, poi ritirato per il sopravvenire di un accordo con Sao (vedi questo link e, per notizie ancor più dettagliate sul percorso della tariffa unica indifferenziata, questo altro) e dell'ipotesi dell'intervento di aiuto della Regione ai fini dell'incremento della differenziata. La tariffa fu maggiorata, a seguito di una delibera interna all'Ato rifiuti sulla tariffa unica indifferenziata, per il sopravvenire di una disposizione che stabiliva che tutti i Comuni dell'ambito dovevano pagare pari tariffa, e che dunque i Comuni del comprensorio orvietano non potevano più usufruire del trattamento privilegiato che avevano avuto fino ad allora: trattamento privilegiato contro il quale era da tempo insorto, in nome dell'equità e con un ricorso andato a buon fine, l'allora sindaco di Attigliano, Gaetano Sbardella. La questione fu molto dibattuta all'interno dell'Ato rifiuti, oltre che molto seguita, con numerosi comunicati stampa, dall'allora presidente della Provincia Andrea Cavicchioli e, per quanto riguarda il comprensorio orvietano, dal sindaco di Allerona Valentino Rocchigiani].

A marzo 2008, con una delibera del Consiglio comunale, Sao ottiene via libera alla realizzazione su tutto il territorio del Comune di Orvieto di impianti per le energie rinnovabili, impianti fotovoltaici, un impianto a biomasse, e lo smaltimento di scorie dei termovalorizzatori. Infine nella stessa delibera il Comune vende alla Sao l'autorizzazione all'esercizio della discarica e un immobile all'interno della stessa per 400.000 euro in cambio di una partecipazione del 3% nel capitale Sao. Solo che ad oggi della partecipazione non ce n'è traccia.

Ma l'amministrazione ha fatto gli interessi dei cittadini?

Per questo sono incomprensibili e quanto mai imbarazzanti gli articoli usciti in questi giorni del PD e PSI e del consigliere Galanello proprio perché molte delle persone che hanno vissuto in prima persona le vicende passate, come amministratori o consiglieri, sono ancora nei vari partiti di "sinistra" (PD, PSI, ...). Questi signori dovrebbero rispondere intanto alla domanda che abbiamo fatto, poi rivolgere le loro domande alla Regione e all'ATI4, e non solo al Comune, e infine cercare loro stessi delle risposte per capire quale politica stanno facendo e a favore di chi.

Questa nuova amministrazione, anche se con ritardo, ha avviato un cambio di rotta. Il documento di Margottini, che verrà portato in Consiglio comunale la settimana prossima, è il primo documento che il comune di Orvieto abbia mai prodotto da un punto di vista scientifico, metodologico, rispettoso della legalità e degli interessi dei cittadini nell'ambito della gestione dei rifiuti.

Ora ci aspettiamo due cose da questa amministrazione: che il documento dell'assessore venga approvato all'unanimità e che sia dato seguito alla mozione Leoni sulla tutela dei calanchi perché questa città ha bisogno di guardare al futuro.

L'avvio di procedimento di vincolo è stata una manna dal cielo che ha stimolato i vari enti interessati, Regione in primis, Provincia, Ati4, Comuni, a smuoversi, a fare politica vera e non solo chiacchiere.