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Centro Studi e ex Ospedale di Orvieto: fra dichiarazioni frettolose proviamo a fare un po' d'ordine

domenica 27 marzo 2011
di Cristina Calcagni
Centro Studi e ex Ospedale di Orvieto: fra dichiarazioni frettolose proviamo a fare un po' d'ordine

Proviamo, ancora una volta, a fare un po' d'ordine nelle dichiarazioni frettolose relative al Centro Studi e all'ex Ospedale di Orvieto.

Intanto la superficie occupata dai locali del CSCO è pari al 20% del totale complessivo dell'immobile Santa Maria Stella. Questo 20% negli ultimi due anni non è stato possibile occuparlo per intero, viste le fatiscenti condizione del tetto e delle relative infiltrazioni d'acqua nelle aule sottostanti, che sono state ovviamente chiuse e non fruibili dagli studenti. Il tetto e i relativi lavori di manutenzione straordinaria dello stesso, erano e sono di competenza del proprietario dell'immobile e non del locatario (CSCO, Comune di Orvieto). Ovviamente non è stato così, nonostante le mie continue sollecitazioni.
Già questo avrebbe comportato una diminuzione del canone di locazione vista la impossibilità di fruire totalmente dei locali locati.

Andiamo avanti. Il restante 80% dell'immobile meglio conosciuto come ex Ospedale è occupato da:
1. Ufficio Ambiente del Comune di Orvieto
2. Locali adibiti a laboratori con utilizzo delle cucine per la preparazione dei cibi, per la fornitura mense scolastiche dell'Orvietano, a cura della Società CAMST, che ha l'appalto per tale fornitura di pasti con conseguente magazzino stoccaggio merci per le attività sopra descritte.
3. Uffici del Circondario della Provincia.
4. Punto di Emergenza del 118.
Come è possibile imputare l'intero importo di 370.000,00 euro iscritto come voce di bilancio, del Comune di Orvieto, al solo Centro Studi?

Esaminiamo per ordine tutti gli altri usufruttuari dell'immobile:

A. Ufficio Ambiente: occorrerà recuperare una nuova sede per i dipendenti che lavorano a tutt'oggi presso tale stabile.
B. CAMST: esiste una convenzione in scadenza nell'anno 2012. In tale convenzione è esplicitamente dichiarato e concordato che l'appalto vinto dalla società CAMST comprende anche la messa a disposizione dei locali, da parte del Comune di Orvieto, per lo svolgimento delle attività di cui la gara di appalto. Anche questi dovranno avere una nuova sede logistica a valle dello sgombero dell'immobile, con ovviamente tutte le spese a carico del Comune di Orvieto. Così come enunciato nella convenzione.
C. Uffici del Circondario della Provincia: esiste un protocollo di intesa in cui tali uffici devono risiedere sulla Rupe e devono essere messi a disposizione dal Comune di Orvieto. Anche per questi andrà individuata una nuova sede.
D. Punto di Emergenza del 118. Per tutti questi anni è stato pagato un canone di locazione anche per tale servizio. Di chi sono le competenze economiche per avere il punto di emergenza sulla Rupe? Del Comune di Orvieto o della ASL?
Tutto ciò premesso, a cosa serve questo continuo tam tam giornalistico che genera preoccupazione nei dipendenti che quotidianamente si adoperano per le attività didattiche del CSCO con la paura costante di perdere il proprio posto di lavoro?
Più volte è stato evidenziato e segnalato, con le relative carte ovviamente, che i corsi all'interno del CSCO generano una movimentazione di circa 600 studenti l'anno (tra Università americane e master) per un indotto di circa tre milioni di euro. Il CSCO ha operato nell'ultimo anno all'ottimizzazione dei costi riducendo fortemente le spese per arrivare ad un bilancio che già da quest'anno risulta in positivo. Le quote dei soci fondatori (Comune e Fondazione CRO) sono state abolite. La Fondazione CRO ha preferito sponsorizzare di volta in volta i progetti presentati alla loro attenzione. Il Comune lo scorso anno ha dimezzato la quota di partecipazione per azzerarla successivamente.

L'idea di un Polo Culturale unico ad Orvieto non è una novità. L'avevamo ipotizzata già l'anno scorso. Peccato che per fare questo occorre risistemare il piano superiore della Biblioteca, poiché se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, non solo mancano le finestre, le cui luci sono oggi velate dal nailon, ma mancano tutti i lavori di rifinitura dalla pavimentazione all'imbiancatura. Che vogliamo fare aule sul grezzo? Sarà un nuovo modo artistico di concepire l'istruzione e la cultura, ma d'inverno fa un pochino freddo!

Il CSCO ha già in esame una nuova sede di cui sta verificando la fattibilità dei costi.
Non credo che debba sgomberare per primo, semmai lo farà contestualmente agli altri traslochi. Intanto siamo ad aprile e quindi magari questo primo quadrimestre andrà comunque versato al locatore, visto che stiamo a veglia continuiamo a starci.

Ancora una volta siamo completante distanti dal programma elettorale e dalle linee programmatiche votate all'unanimità, per lo specifico task ci sono due pagine.