opinioni

La nostra Asl risulta la peggiore dell'Umbria

lunedì 14 febbraio 2011
di Paolo Borrello

In Umbria ci sono due aziende ospedaliere, che gestiscono l'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e l'ospedale Santa Maria di Terni, e quattro Asl (aziende sanitarie locali), quelle di Perugia-Assisi-Trasimeno, di Foligno-Spoleto, di Città di Castello e di Terni, quest'ultima gestisce gli ospedali di Orvieto, Narni e Amelia e i servizi sanitari extraospedalieri di tutta la provincia di Terni.

Nell'edizione di domenica 13 febbraio, in un articolo pubblicato da "Il Giornale dell'Umbria", sono contenuti i "voti" attribuiti alle due aziende ospedaliere e alle quattro Asl, in seguito ad un'indagine realizzata in attuazione di un progetto di Cittadinanzattiva dell'Umbria, voluto e finanziato dalla Regione. A compilare la pagella delle strutture sanitarie umbre sono stati gli stessi cittadini che hanno valutato il funzionamento di queste strutture tenendo contro di alcuni parametri relativi alla qualità e ai livelli di accessibilità di tali strutture. I dati emersi sono stati valutati secondo l'indice di adeguamento agli standard (Ias).
Considerando esclusivamente il giudizio complessivo, l'Ospedale di Perugia ha ottenuto il punteggio più elevato, 76, seguito dall'Asl di Foligno-Spoleto, con 74. A una certa distanza l'Asl di Città di Castello e l'Asl di Perugia, entrambe con un punteggio pari a 62 e poi l'ospedale di Terni, con 61. Tutte queste 5 strutture si collocano nella fascia di punteggio "discreto" (da 61 a 80), mentre la Asl di Terni, la quale, ripeto, gestisce anche l'ospedale orvietano, con soli 60 punti, è l'unica eccezione che ottiene una votazione "mediocre".

Il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia ha così commentato i risultati dell'indagine: "La buona performance dell'azienda ospedaliera di Perugia ci rende particolarmente soddisfatti e gratifica l'impegno di tutti gli operatori che, a vari livelli di responsabilità hanno contribuito ad accrescere la qualità dei servizi". Orlandi ha anche sottolineato come la metodologia usata sia "stata applicata per la prima volta in Umbria e sviluppata in contraddittorio con gli operatori sanitari referenti, individuati dalle aziende".
Non mi risulta che il dottor Vincenzo Panella, direttore generale dell'Asl di Terni, abbia, almeno fino ad ora, commentato i risultati dell'indagine. Chissà come mai? Non sarebbe opportuno che Panella li commentasse? E non sarebbe anche opportuno che esprimessero le loro valutazioni il sindaco di Orvieto Concina, l'assessore alla Sanità Rosmini, il presidente dell'assemblea dei sindaci dell'Orvietano Tiracorrendo, il consigliere regionale Galanello, l'onorevole Trappolino, i rappresentanti dei partiti, tra i quali il Pd che, giustamente, chiede le dimissioni di Concina e della sua giunta, ma non potrebbe anche porsi il problema se sia necessario chiedere le dimissioni di Panella o quanto meno la non riconferma del suo incarico a direttore generale?