opinioni

L'Offesa. E l'invito della nostra redazione a dire "BASTA!"

domenica 23 gennaio 2011
di Pirkko Peltonen, Cristina Croce, Benedetta Dubini, Liliana Grasso , Anna Rita Mortini: PD Orvieto
L'Offesa. E l'invito della nostra redazione a dire "BASTA!"

Che il Presidente del Consiglio italiano sia stato "perseguitato", "spiato", "aggredito", "oggetto di un disegno eversivo" (parole sue) è da dimostrare: per ora sono tattiche difensive in vista di un procedimento giudiziario che prima finirà e meglio sarà. Per tutti. Soprattutto per l'Italia.
Ci sono però ben altre certezze. L'harem berlusconiano ci ha messi di fronte allo specchio in cui si riflette l'immagine di un mondo sgradevole, bolso. Non è certamente la rappresentazione fedele della società italiana; è, però, l'immagine che, tra le risate e lo scherno, si diffonde all'estero. Ed è l'immagine nella quale da quasi vent'anni gli italiani/le italiane sono stati chiamati ad identificarsi: quella del successo facile, della mercificazione di se stessi/stesse, dell'individuo che prevale sulla comunità.

Non esiste altro Paese nel mondo conosciuto, dove le televisioni (private ma anche pubbliche) esibiscano particolari di nudi di donne, quasi a collocare il corpo femminile alla pari di un prodotto, una merce di scambio a garanzia di future carriere. All'estero queste trasmissioni vengono bollate come "le solite italianate".
Non esiste altro Paese al mondo dove il confine - pur perfettamente percepito nella coscienza di ciascuno di noi - tra l'etica pubblica e i vizi privati sia stato così impunemente oltrepassato; sdoganando di fatto le "serate rilassanti", anche se con risvolti perseguibili penalmente, di chi è stato eletto a rappresentare tutta la società, tutti noi, anche coloro che non si riconoscono nei suoi giochi "oltre la frontiera del lecito" con giovani avvenenti.
Su questo punto, etico, si sono giustamente già espressi sia il Presidente della Repubblica sia il Vaticano.

Questa visione del femminile nel suo complesso - attraverso la proposizione di modelli femminili paradossali e l'uso combinato di parole e immagini nei media - costituisce un'offesa rispetto al comune senso dell'etica. Ma è anche inequivocabilmente lesiva della dignità e del corpo delle donne.
Le donne italiane sono quelle che, in confronto ad altri Paesi europei, vivono la sorte più magra: minore possibilità di occupazione e, quindi, di autonomia economica; minore rappresentanza nelle istituzioni e, quindi, minore possibilità di far sentire la propria voce; la quasi totale responsabilità nella gestione dei figli e della famiglia e nel lavoro di cura. La famiglia che, da luogo protetto, troppo spesso si trasforma in luogo di vessazioni e violenze: ne sanno qualcosa le socie de "L'albero di Antonia" che da alcuni anni, ad Orvieto, si occupano dei casi di violenza contro le donne.

Intendiamoci da che mondo è mondo il corpo della donna suscita la fantasia degli uomini (e viceversa). Ma da questo ad arrivare a definire la fisicità della donna come il solo parametro delle sue qualità, con l'applauso e il gradimento delle più alte istituzioni dello Stato, ce ne corre.
Ed è questa, l'Offesa.

Ad Orvieto, sono per fortuna molte le associazioni femminili attive nel promuovere la "causa delle donne". L'argomento "donne e TV", sviscerato nella sua crudezza nel noto documentario di Lorella Zanardo, "Il corpo delle donne", sarà presentato mercoledì 26 gennaio, alle ore 16, al Palazzo dei Sette, su iniziativa dell'associazione "Il filo di Eloisa" in presenza dell'autrice. Raccomandiamo!

Pirkko Peltonen, Presidente PD Orvieto, Cristina Croce, vice-segretario PD Orvieto, Benedetta Dubini, Liliana Grasso e Anna Rita Mortini, Segreteria PD Orvieto.

L'immagine, scelta con convinzione dalla direttora Laura Ricci e dalla redazione, è stata usata da The Economist per la copertina della rivista. L'invito è a dire "Basta" insieme al resto d'Europa e del mondo. Basta con la "vergogna" di essere rappresentati in questo modo come Italiani.

Massimo Mantellini su Manteblog