opinioni

Al bancomat della "monnezza"

giovedì 16 dicembre 2010
di Massimo Gnagnarini

Le fibrillazioni scatenate dalla mozione Leoni non scaturiscono dalle diverse sensibilità ambientalistiche tra i consiglieri comunali di Orvieto, ma , parlandoci chiaro, esse attengono alla dimensione finanziaria dell'affare della megadiscarica che impatta sul ristoro del bilancio comunale attraverso l'aggio ambientale da concordare e, ovviamente, sulla rete delle relazioni tra i partiti politici, il governo regionale e gli industriali del settore.

La proposta della costituzione di un Parco naturale proprio là dove si prevederebbero 60 Ml di investimenti e centinaia di Ml di ricavi per il sotterramento di qualche milione di tonnellate di rifiuti speciali evoca tutta la suggestione della saga Hollywodiana del disastro ambientale ancorchè preceduto dall'ovvia lotta tra avidi e insensibili affaristi e i cittadini inermi.

E' dunque così? Si è proprio così! Tuttavia qui stiamo parlando della realtà e il lieto finale non è affatto scontato.

Con il voto favorevole alla mozione Leoni i consiglieri comunali coglierebbero una formidabile occasione per dimostrare a se stessi e alle rispettive "sfere" di influenza chi veramente comanda e dispone di Orvieto e del suo territorio, ma sfortunatamente non sempre chi è depositario di poteri direttamente attribuitegli da un mandato popolare sente il dovere e il diritto di esercitarli ed è veramente paradossale che non siano in pochi coloro che li interpretano come un'opportunità per rendere un servigio a poteri più forti.

Non di meno l'altra insidia è rappresentata dall'idea, meno che pragmatica e piuttosto becera, di accogliere i rifiuti per fare cassa trasformando così i Calanchi orvietani in una sorta di bancomat del Comune come, peraltro, è già accaduto in passato. Mi sembra che solo attraverso questo basso profilo sia possibile interpretare le posizioni fin troppo ambigue e fin troppo prudenti che sulla questione da più parti si sono levate tra e fra i partiti e chi li rappresenta. Tra le posizioni contrarie all'ampliamento della discarica delle Crete vi è quella del'UDC che ne fece un caposaldo del proprio programma elettorale alle elezioni comunali con Piergiorgio Pizzo.

Posizione che venne confermata e approfondita in occasione della conferenza stampa annuale che l'UDC, il mio partito, tenne lo scorso mese di febbraio sul tema del riequilibrio del bilancio. Ora con il voto favorevole alla mozione Leoni, abbiamo l'occasione di votare questa scelta programmatica in perfetta coerenza a quanto finora abbiamo detto e sostenuto. Se così non fosse per qualche malaugurata e incomprensibile ragione ci si annoveri pure con diritto e a ragione tra i vari "casi umani" che popolano le nostre Istituzioni.