opinioni

PD-Partito della Nazione insieme per una nuova alleanza di governo

domenica 21 novembre 2010
di Flavio Zambelli

Questa legislatura sembrerebbe essere arrivata agli sgoccioli. I parlamentari di FLI, che fanno riferimento a Gianfranco Fini, garantiranno l'approvazione della legge di stabilita' (finanziaria), e poi si aprira' la discussione sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi. Ad oggi non sappiamo se, una volta caduto Berlusconi, ci saranno in Parlamento le condizioni per creare una maggioranza nuova, che riscriva una legge lettorale diversa dalla "porcata" attuale. Una legge elettorale che potrebbe essere una mediazione tra la legge elettorale della Francia, e quella della Germania; cioe' un sistema proporzionale con doppio turno, e con la preferenza da scrivere sulla scheda. Oppure semplicemente sul modello della legge 81 del 1993; cioe' la legge elettorale dei Comuni.

Una maggioranza parlamentare che riscriva una legge elettorale con queste caratteristiche e affronti la crisi finanziaria sarebbe auspicabile. Poi si tornera' a votare. Se pero' la situazione dovesse precipitare prima, e si deve votare necessariamente con questa legge elettorale "porcata", allora e' necessario che il centrosinistra cominci a pensare alle alleanze. Io credo che il PD deve ragionare realisticamente sulla situazione. Nell'idea originaria di Walter Veltroni, il PD doveva essere un partito di ispirazione riformista-democratica, che superasse i confini ristretti dell'Internazionale socialista sul modello europeo del '900. Un partito quindi che si doveva avvicinare al modello di centrosinistra del Labour Party inglese e del Partito Democratico degli USA.

Si ha l'impressione che con Bersani ci sia stato un passo indietro rispetto a questo progetto. Al programma di Fazio e Saviano, Bersani nel suo monologo non ha mai citato il termine "democratico" nel parlare dei valori della sinistra. Cosi' il progetto del partito si riduce semplicemente a togliere dal PDS degli anni'90, la "S" finale. Con l'aggiunta di qualche cattolico e qualche liberale. Il programma di Walter Veltroni con il discorso al Lingotto di Torino del Giugno 2007, sui principi del nuovo PD, e' stato assolutamente disatteso. Le eventuali primarie di coalizione senza candidati forti del PD, rischiano di consegnare la candidatura per la premiership a Nichi Vendola. Vendola e' molto bravo, e' comunicativo, slegato da logiche del passato. E pero' rappresenta una Sinistra che seppur rispettabilissima, e' certamente molto orientata su posizioni piu' radicali e antagoniste. E poi l'Italia non e' solo la Puglia. In un Paese come l'Italia, gli elettori hanno sempre votato per 50 anni la DC come maggior partito, e i suoi alleati di centro; e negli ultimi sedici anni di seconda repubblica hanno quasi sempre votato a maggioranza larga per Berlusconi e il centrodestra. In una situazione come questa mi chiedo come si possa pensare di conquistare quell'elettorato "centrale" determinante per vincere le elezioni, con un candidato premier orientato molto a sinistra come Vendola?

E' legittimo che il segretario Bersani voglia candidarsi alle primarie per la scelta del candidato-premier. Anzi, direi che e' naturale che il leader del maggior partito della coalizione voglia proporsi come il candidato-premier. Ma visti i precedenti delle primarie in Puglia e quelle di Milano, (dove i candidati della segreteria del Pd hanno perso a scapito dei candidati della sinistra antagonista), ho dei dubbi che riesca a vincere contro Vendola. Una coalizione cosi' spostata a sinistra, renderebbe il PD isolato come la "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto del 1994. Macchina da guerra gioiosa... e perdente!

Al contrario io credo che il baricentro della coalizione debba essere orientato verso un accordo liberal-riformista-moderato, tra il PD e il terzo Polo che nel 2011 si chiamera' PARTITO DELLA NAZIONE. La Sinistra Ecologia e liberta', con una figura di spicco come Vendola, potrebbe far parte della coalizione; ma il candidato premier deve essere rappresentativo dell'asse centrale-riformista-liberale-moderato che poggia il baricentro sull'accordo PD-PARTITO DELLA NAZIONE. Ed io vedrei bene un accordo tra queste forze politiche per dare una identita' piu' liberale e centrale alla coalizione di centrosinistra. E sosterro' la nascita del nuovo soggetto politico del Terzo Polo, con Casini in cabina di regia, per coprire uno spazio politico lasciato vuoto dopo il passo indietro di Bersani, rispetto al progetto originario del PD di Veltroni.

Il PD naturalmente dispone non solo di Bersani per le primarie. Penso a figure significative che vengono dalle amministrazioni locali come Sergio Chiamparino, Matteo Renzi, Nicola Zingaretti (fratello dell'attore Luca Zingaretti ). Ma per trovare accordi con le forze di centro, e' necessario individuare un candidato-premier comune, anche sganciato dalle appartenenze partitiche; magari proveniente dal mondo delle imprese e delle libere professioni. Se poi invece la logica e' quella di De Coubertin, cioe' "l'importante e' partecipare", allora va bene!! Tieniamoci Berlusconi fino alla morte. Se invece si volesse vincere (hai visto mai !!), o quanto meno provare a vincere, credo che bisogna studiare soluzioni di alleanze razionali e pragmatiche.