opinioni

I numeri di Romiti. Non convincono

giovedì 21 ottobre 2010
di Massimo Gnagnarini
I numeri di Romiti. Non convincono

Se la richiesta formulata dalla Corte dei Conti per dare l'ok al bilancio è quella di riscontrare una inversione di tendenza della spesa, allora certamente essa potrà trovare elementi utili e significativi tra le carte approvate ieri dal Consiglio comunale. Se, invece, la richiesta fosse specificatamente quella di valutare un progetto di risanamento finanziario del comune esaustivo e verosimile allora i numeri di Romiti potrebbero rivelarsi non adeguati.


Prima però di proporre ai lettori una puntuale e modesta analisi a beneficio di chi ne fosse veramente interessato, ho trovato francamente incomprensibile che su questi numeri, nel corso della seduta del Consiglio, per lo più nessuno sia intervenuto o abbia detto una parola. Come al solito, vuoi per comprensibile impreparazione in materia di alcuni o vuoi per il prevalere, in tutti, delle più agevoli cosiddette tematiche politiche, nel marasma che s'è creato, il dato oggettivo prevalente e interessante è rimasto solo e unicamente quello delle votazioni (11 a 6).

Perché dunque i provvedimenti approvati non mi convincono ?

a) Oltre gli 8,5 Ml del 2009 viene riportato solo 1 ML di deficit per il 2010 che porta a 9,5 ML il buco da ripianare con le alienazioni. Orbene non vengono considerate qui due poste di bilancio che a tutt'oggi non hanno ancora trovato accertamento. Si tratta di una minor entrata dei 2,8 ML relativa al fallito bando di gara per la concessione della gestione dei parcheggi e di una dilazione di spesa di 1 ML degli oneri per il servizio di RSU. Non v'è alcuna certezza che entro i prossimi 60giorni si possano concludere positivamente e senza ostacoli eventuali trattative private con soggetti imprenditoriali interessati alla concessione, il che farebbe lievitare il deficit da ricoprire con le vendite non a 9,5 Ml come indicato, ma bensì a 13,3 Ml di euro. In ogni caso quand'anche si realizzasse l'affidamento della gestione dei parcheggi alle condizioni note e quindi l'incasso, solo per quest'anno, del macrocanone "una tantum" ci si è dimenticati di segnalare e di trovare copertura ai minori introiti per il Comune che si produrranno, per effetto della concessione, negli anni successivi rispetto a quelli che attualmente vengono incassati. Si tratta, nel corso degli anni, di milioni di euro.
Del resto appare singolare che si dichiari che il disavanzo per il 2010 si limita a 1 Ml di euro , quando, nel contempo, si varano provvedimenti strutturali per almeno 3,5 Ml come richiesto dalla Corte dei Conti. Si sarebbe dovuto, almeno, aggiungere l'aggettivo di "apparente" a quel Milione. Lo dico a beneficio di Romiti a cui forse sfugge quanto a Orvieto, costretti ormai dalle passate esperienze , abbiamo dovuto affinare la nostra sensibilità nel cogliere la differenza, non solo semantica, tra deficit apparenti e deficit reali.

b) Il primo lotto di vendite previsto, al netto della ex caserma Piave la cui vendita è prevista entro la metà del 2011 , appare insufficiente per due principali ragioni. La prima per la previsione effettuata in termini di stima dei beni e non, più prudentemente e relisticamente , in funzione dei probabili valori di realizzo . La seconda concerne il cespite principale indicato e relativo alla già tentata gara per la vendita dei 310 posti macchina a privati cittadini e il cui esito negativo, con non più di 5 o 6 unità richieste, aveva già mostrato, al di là d'ogni ragionevole dubbio, il totale disinteresse del mercato.

c) Veniamo ora ai provvedimenti attesi per il riequilibrio strutturale del bilancio .
Si prevedono 1.142.000 euro di maggiori entrate e 2.808.600 di minori spese che dovrebbero combinarsi insieme per produrre un riequilibrio di circa 4 ML. Proprio quello che serve ed è ciò che chiede la Corte dei Conti.
Ma ogni previsione va verificata nella praticabilità reale e comunque fugata ogni plausibile variabile ostativa e considerata la neutralità di ogni aspetto correlato.
- Ricerca di nuovi spazi da adibire a parcheggi a pagamento nelle aree commerciali site al di fuori del centro storico (100 posti auto con una occupazione media di 2 ore al giorno al prezzo di € 1,00 all'ora) 73.000,00
- Concessioni annuali di nuovi posti auto all'aperto nel centro storico (220 X € 700,00) 154.000,00
- Revisione del sistema delle esenzioni e delle agevolazioni agli utenti dei servizi a domanda individuale (stima dell'ufficio) 65.000,00
- Riorganizzazione dell'ufficio tributi e recupero dell'evasione e dell'elusione fiscale in materia di ICI, particolarmente sulle aree edificabili, in quanto l'oscillazione della giurisprudenza (ora consolidatasi) ha comportato un lungo disorientamento dei contribuenti e una probabile estesa evasione (stima dell'ufficio comprendente evasione, sanzioni e interessi) 850.000,00
1.142.000
Ho riportato le tabelle originali del documento approvato in Consiglio, con a margine alcune mie note e osservazioni che se prese in considerazione potrebbero contribuire magari a perfezionare la manovra anticipando qualche perplessità analoga che potrebbe insorgere anche all'Organo di controllo.


In conclusione, come si diceva all'inizio, la manovra include provvedimenti di risparmio che sono plausibili e che certamente offrono all'apprezzamento della Corte elementi di inversione di tendenza come richiesto, altri provvedimenti, invece, appaiono francamente tortuosi se non del tutto improbabili e si tratta proprio di quelli di maggior peso contenuti nella manovra. Inoltre appaiono trascurate , anzi assenti, le doverose analisi circa le ricadute negative sulla stabilizzazione del bilancio in conseguenza della imponente mole di beni e attività da vendere e da esternalizzare. Nel caso di alcuni cespiti verranno meno i proventi oggi assicurati dalla loro messa a reddito e in altri casi verrà meno la possibilità di incrementare ulteriormente le entrate attraverso l'ottimizzazione dei servizi di sosta e mobilità.
In definitiva tutto è anche condizionato dal fattore tempo. Qualora il bilancio approvato ricevesse l'ok dalla Corte allora sarà solo una corsa contro il tempo. Se si frapponesse anche un solo ostacolo al piano delle vendite non si tratterebbe più di salvare la città dal commissario prefettizio ma essa cadrebbe, senza ulteriore appello, nello stato di dissesto finanziario e ci rimarrebbe per anni sotto le cure del Ministro Maroni e del suo super commissario.