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"Sui rifiuti i cittadini devono dire la loro: NO ad Orvieto pattumiera dell'Umbria", le associazioni alzano la voce

domenica 17 ottobre 2010
"Sui rifiuti i cittadini devono dire la loro: NO ad Orvieto pattumiera dell'Umbria", le associazioni alzano la voce

Contro la gestione dei rifiuti da parte dell'amministrazione comunale scendono in campo le associazioni ambientaliste che, in una conferenza stampa, annunciano prese di posizione nette. Di qui un comunicato stampa che spiega motivi e obiettivi:

"E' arrivato il momento che l'amministrazione comunale faccia scelte diverse sulla gestione dei rifiuti per ottenere una migliore tutela dell'ambiente e migliori prestazioni economiche e sociali a vantaggio delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini."

E' questo quello che si legge nel comunicato stampa diffuso dalle associazioni: "Una petizione popolare contro l'ampliamento della discarica "Le Crete" di Orvieto, perchè l'attuale gestione non rispetta le esigenze del territorio, non porta nessun beneficio nè economico nè sociale per i cittadini, per le istituzioni, per le imprese. La petizione è promossa dalle associazioni Amici della Terra, Accademia Kronos, Acqua Porano, Altra Città, Amici di Castelfiori, Italia Nostra, Il Ginepro, Centro di Documentazione Popolare Orvieto, WWF, Cisa, con l'adesione di Confagricoltura, Confcommercio, Federalberghi, Cia, Assocommercio e Consorzio del Vino."

"Fino ad oggi la nostra discarica ha sopperito alle carenze di una non adeguata gestione dei rifiuti, abbiamo fatto 'mutuo soccorso' e preso rifiuti da Spoleto, Milano, Napoli. Attualmente arrivano ad Orvieto rifiuti da fuori regione come ceneri e scorie dagli inceneritori del Lazio. Questa città, con la sua storia, il suo Duomo, le sue eccellenze enologiche il suo meraviglioso paesaggio non può diventare la grande discarica dell'Umbria." spiega Monica Tommasi, presidente della sezione orvietana dell'associazione Amici della Terra."

"La nostra proposta - continua Monica Tommasi - è di avviare una raccolta differenziata porta a porta che nel giro di due anni porterà ad un riciclo dell'80% dei rifiuti prodotti. Molti comuni italiani l'hanno realizzata con successo. Esistono tecnologie innovative e sistemi di gestione che consentono di procedere verso l'obiettivo di 'rifiuti zero', cioè verso l'effettivo reimpiego dei materiali raccolti, riducendo al minimo l'uso delle discariche. Il beneficio per il territorio sarà soprattutto economico, perchè saranno avviate nuove imprese, specializzate ad esempio nel recupero e il reimpiego dei materiali. Si tratta di promuovere lo sviluppo di percorsi di recupero che realizzino in aree contenute quanto oggi è organizzato a livello nazionale attraverso consorzi, il Conai ed altri soggetti, riducendo la produzione dei rifiuti con meno spese per i cittadini e per le amministrazioni. Con il vantaggio della creazione di nuovi posti di lavoro."

I rifiuti sono una risorsa da valorizzare e le associazioni ritengono che debbano essere accettati solo progetti e sistemi che si occupino principalmente di recuperare materiali e di reinserirli nel mercato commerciale, utilizzando al meglio tutti i canali istituzionali già disponibili da anni (consorzi, borsa rifiuti, produzione di materiali nuovi a norma commerciale), lasciando al settore smaltimento rifiuti un ruolo marginale (10-5% dei rifiuti raccolti) e in decrescita nel tempo.