opinioni

Quando Facebook può salvare una vita

domenica 17 ottobre 2010
di Flavio Zambelli

Una vecchia e nota pubblicità degli anni '80-'90 con Massimo Lopez diceva così: "Una telefonata allunga la vita". Nell'era di Internet ad allungare la vita sono i più frequentati social-network come Facebook. Sulle riviste on-line nelle quali ho il piacere di scrivere corsivi, si tocca con mano il grande potere del web, che ha di fatto reso roba da preistoria le vecchie riviste mensili e settimanali.

L'immediatezza della comunicazione, la possibilità di scambiarsi commenti in tempo quasi reale; gli aggiornamenti continui. Tutti elementi che rendono le riviste on-line all'avanguardia come forma di comunicazione dei tempi moderni. Ma oltre alle riviste che sono accessibili a tutti sul web, ma che spesso hanno un interesse locale e localizzato, ci sono altri strumenti che rivestono un importanza fondamentale come mezzo di comunicazione: ad esempio, appunto, i social-network. +

Il più famoso e diffuso di questi social network è certamente Facebook. Fino ad oggi la funzione prevalente di Facebook, è quella di un luogo virtuale dove scambiarsi amicizie, messaggi , fotografie e informazioni di qualsiasi genere. Certamente si tratta di cose abbastanze frivole, e prive di reale importanza. Ma gli ultimi episodi accaduti in questa settimana contribuiscono a limitare questa immagine di leggerezza e frivolezza di Facebook. Una ragazza sui trent'anni, in evidente stato di depressione avanzata, residente nel comprensorio orvietano, aveva lasciato un messaggio nella bacheca del suo profilo, che non lasciava tanti dubbi: "La faccio finita con questa vita ". Un messaggio che presagiva l'intento di arrivare ad un suicidio in tempi brevi. Per fortuna un signore di Vicenza (pensate un po'), che ha la ragazza in amicizia su FB, tra i suoi contatti, ha intuito la situazione ed ha avvertito i carabinieri. La chiamata è stata girata al comando più vicino del luogo di residenza della trentenne: la stazione dei carabinieri di Orvieto.

Attraverso l'individuazione del suo cellulare, i militari dell'Arma, sono riusciti a farla parlare a lungo. Abbastanza per intercettare il luogo dove si trovava. Era in mezzo ad una boscaglia con la macchina , e con il tubo che deviava il gas di scarico dell'auto verso l'interno dell'abitacolo. Stava portando a compimento l'intento suicida. Ma il tempestivo intervento dei Carabinieri di Orvieto ha evitato il peggio. Così si è salvata una vita umana. Ovviamente grazie ai carabinieri, ma stavolta , diciamolo pure, anche e soprattutto grazie a Facebook e alla sua pubblicità di tutte le informazioni possibili.

Anche un uomo di altre zone d'Italia, è stato salvato da un probabile suicidio con l'ennesimo meccanismo del web. Perciò credo che dobbiamo noi tutti avere un atteggiamento meno prevenuto in generale verso questi social-network, perché a volte, seppur in casi percentualmente limitati, possono svolgere una funzione sociale direi assolutamente imprescindibile.

Poi, certamente, non nego che gli aspetti divertenti e frivoli su Facebook hanno il sopravvento. Penso per esempio agli aggiornamenti delle varie situazioni sentimentali degli amici di FB. Un ragazzo tra i miei contatti scrive che è "fidanzato ufficialmente". Accidenti che formula impegnativa!! E che differenza passa tra il fidanzamento ufficiale e quello non ufficiale? Ci vuole forse la certificazione dei genitori? O bisogna scambiarsi l'anello davanti a tutti i parenti?

Tutta roba non proprio al culmine della "modernità". Poi, in settimana, una ragazza tra i miei contatti, scrive che è passata ad una "relazione complicata". Complicata? Complicata da chi? O per chi? E poi scusa ma se è così complicata la domanda nasce spontanea: ma perché non te ne trovi uno meno complicato? o un po' meglio per te? Comunque al di là di questi aspetti al limite tra il serio e il faceto, se FB servisse (come in realtà è servito) a salvare anche una sola vita umana, allora è il caso di dire: lunga vita a Facebook.