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La stazione di Orvieto non verra chiusa? Più di così ...

sabato 19 giugno 2010
di Comitato pendolari Roma-Firenze

In risposta all'articolo uscito su Repubblica del 17 giugno 2010 nella rubrica di Augias: La stazione di Orvieto resterà aperta, di Federico Fabretti, il Comitato Roma Firenze ribadisce che la perdita del capostazione e l'automazione del servizio comporterà una gravissima perdita per la città. Di fatto si perde il capostazione e, tanto per fare un esempio, l'informazione per ritardi passerà esclusivamente tramite monitor.

Questo significa che non sarà più possibile farsi attestare i ritardi (talmente frequenti da divenire prassi sia per i treni regionali che intercity, esempio fra tutti è l'IC 594) e viene meno anche la possibilità di avere fermate straordinarie in caso di guasti ai treni (anche questi frequenti!) in quanto di certo non si interagisce con un monitor! Il risparmio che può avere Ferrovie dello Stato da questo depotenziamento della stazione di Orvieto è infatti totalmente discutibile: quanto perde lo Stato quando centinaia di lavoratori arrivano in ritardo al lavoro?


Le Ferrovie dello Stato in quanto ancora per la maggioranza propietà dello Stato dovrebbero prendere in considerazione anche questi costi che sono costi esterni altrimenti, come in questo caso, ogni dichiarazione da parte delle FS risulta falsata. Il Comitato pendolari ribadisce l'estrema gravità della decisione.