opinioni

Acas, che fine ha fatto l'accordo con i siciliani?

sabato 17 ottobre 2009
di monica

Dire che sono esasperati è poco. I dipendenti della Acas Service stanno vivendo, giorno dopo giorno, nella incertezza e nella precarietà che ormai da mesi hanno preso il posto della serenità del lavoro. Dopo le vicende fiscali che hanno visto la titolare Giovanna Bernini messa di fronte alle proprie responsabilità dalle Fiamme Gialle orvietane, si sono susseguiti incontri, tavoli e riunioni per scongiurare una chiusura degli uffici orvietani e per la ricollocazione della maggior parti degli impiegati in altri servizi. Acas Service si occupa di servizi di front-end per molte aziende sanitarie del centro e sud Italia, ai propri addetti è affidata infatti la gestione di cup e centri prenotazioni vari.

L'ultimo capitolo della storia che vede al centro, loro malgrado, i 27 dipendenti orvietani, attende ora la firma di un affitto di ramo d'azienda, firma che non arriva. Nonostante la "Radio Call", azienda siciliana disposta a rilevare il centro, abbia già deliberato la ratificazione dell'accordo, materialmente la firma non c'è. E non ci sono nemmeno gli stipendi arretrati promessi dalla Bernini, stipendi annunciati per la fine di settembre. In tutta questa dolorosa vicenda i dipendenti orvietani hanno ormai perso la voglia di parlare, molti hanno cambiato posto di lavoro, molti ci stanno pensando. I sindacati stanno lavorando al loro fianco ma i frutti delle trattative, a questo punto, tardano ad arrivare. E su tutto pesa il dover far fronte alla normale gestione amministrativa di un'azienda. Bollette comprese.