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Lacrime e sangue. Nuovi versi di Anonimo Orvietano

giovedì 25 giugno 2009

Cos'è quel rosso che come torrente

Da via Pianzola va giù per la cava,

Che fermarlo non può la brava gente

Che Loriana vittoriosa già sognava?

 

Quello che scorre è sangue di compagni

Che si stanno sbranando per capire

Come senza che nessuno ci guadagni

Abbian perduta Orvieto per le ire

 

Scatenate da una lotta infame,

Figlia dello scontro alle primarie

E madre delle tante oscure trame

Che vittime hanno fatto le più varie.

 

Prime fra queste i giovani esordienti,

Entrati illusi in tal competizione,

Che si sono trovati tra i perdenti

A vantaggio di qualche furbacchione

 

Già esperto della lotta elettorale

Pronto a sferrare pure colpi bassi

E infrangere ogni regola morale

Purchè ciò ch'è nuovo mai non passi.

 

Ed ora scorre il sangue e pur la ciccia,

Poca peraltro in qualche raro caso,

Unita a un baffo e un rocchio di salsiccia

Mentre mozzato un presidente ha il naso

 

Una capoccia come zucca vuota

Galleggia nel fiume travolgente

Insieme all'ossa rotte ed una gota

Del deputato segretario uscente.

 

Il fiume diventa un po' più chiaro

Innaffiato da lacrime cocenti

Si, di lei che per destino amaro

Subisce gli sberleffi dalle genti.

 

Eppure lei qualcosa avea provato

Per dare a quelle genti nuova vita

Ottenendo il triste risultato

Un po' scontato d'essere tradita.

 

Ed ora Orvieto ride liberata

Da sessant'anni di pesante storia,

Ma il ventidue di giugno sarà data

Per avviarla ad una nuova gloria?

Anonimo Orvietano