opinioni

Una città da una Stella a cinque stelle

sabato 30 maggio 2009
di Gianni Marchesini

Chiunque può costatare, e più di ogni altro la signora Stella, che Mocio è un sindaco fuori dal Comune.
Fatta questa dolorosa premessa, prendiamo la palla di vetro e iniziamo a guardarci dentro. Appare subito qualcosa che sa di nuovo: per la prima volta, ad Orvieto, si scontrano due sistemi. Ce ne è uno sessantennale, logoro e seppellito dalla storia, fortemente provato ora che sfuma quel costosissimo ma appagante sistema dell'interconnessione pubblica tramite il quale la fedeltà del privato veniva pagata con i soldi del pubblico. Pretendere una rigenerazione da un tale sistema incistato nell'archeologia ideologica, sostenuto da un consenso ormai inerziale e da una sorprendente ragnatela di ‘sospinti' dal nobile fine del tengo famiglia o del bene dell'impresa, è come pretendere di spostare il Duomo a Sferracavallo.

Poi c'è l'altro, il sistema della trasparenza amministrativa, del merito, del metodo e del rinnovamento,
quello che ‘crea le opportunità'. E' un sistema che si sta comportando benino in giro per l'Italia con discrete
radici anche qui, sospinto da un ottimo valore aggiunto, il nostro candidato Toni Concina, un rigenerante innesto di internazionalismo grazie alla sua storia di manager ed alle numerose quantomai opportune pubbliche relazioni.

Procediamo dunque con la palla di vetro: lui vince. Vince Toni Concina: cosa vedremo? Di certo un Governo amico e gli amici di Concina nel Governo. Non vi sembri poco. Scrutiamo ancora: appena una settimana dopo l'auspicabile insediamento, Alemanno firma insieme a Toni il protocollo d'intesa che include Orvieto nel progetto di Roma capitale. Nessuno, signora Stella, ci monopolizzerà, saremo invece indotti ad una competizione qualitativa: viabilità, pendolarismo, strutture, caserme, economie, turismi, tutto si
accende in una rete di correlazioni emulative. Nella stampa nazionale avremo un costante e valido amplificatore mediatico e vediamo un rilancio di questa triste economia anche con insediamenti di attività produttive come la informatizzazione di Orvieto, prima città pilota, promessa da Renato Brunetta. La palla ci rimanda l'immagine di un'energia fresca, di una classe dirigente preparata e motivata, di un sindaco delle capacità e delle opportunità. E quand'anche la vostra anima fosse altrove, lasciatene metà alla coscienza, ma l'altra metà affidatela a Toni Concina. Solo lui può innalzare questa città da una Stella a cinque stelle.