opinioni

Vauro e la Rai, tra nuovi partigiani e vecchi regimi

giovedì 23 aprile 2009
di Sinistra giovanile Orvieto

La guerra di Liberazione dal nazifascismo, la Resistenza, sono finite ormai da più di sessant'anni. L'Italia è ormai un paese libero, un paese dove la libertà di pensiero e quella di espressione di quest'ultimo sono diritti sanciti dalla Costituzione, da quell'incredibile documento che alcuni hanno tanta fretta di cambiare. Dico incredibile perchè è straordinario come un documento scritto in un passato che piano piano diventa sempre più lontano, possa rimanere sempre di così grande attualità. Il problema di questo testo infatti non è la "vecchiaia", ma è sempre qualcosa che ha a che vedere con il passare degli anni: è stato dimenticato. La costituzione è ormai circondata da un alone di ignoranza e di indifferenza che la rilega ad essere un testo con tante belle parole dimenticate da tutti. Succede così che la gente si dimentichi di essere libera, che si dimentichi di avere dei diritti, come quello sancito dall'articolo 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."

E quando articoli come questo vengono dimenticati dalle persone, ecco allora che i vecchi regimi tornano ad affiorare in superfice. Si, perchè sono sempre i vecchi regimi , semplicemente cammufati sotto nuove vesti. Il modus operandi cambia, ma non il fine. Il fine rimane sempre la limitazione delle libertà e dei diritti delle persone. La limitazione del diritto all'informazione, della libertà di pensiero e di espressione, la limitazione del diritto di satira.

Ed ecco che anche un vignettista come Vauro Senesi, forse troppo esuberante e critico per i gusti del "regime", deve chinare la testa ed andarsene.
Se ne deve andare dalla tv pubblica, perchè non è giusto che un cittadino possa dire quello che vuole e come vuole senza prima chiedere il permesso.
Se ne deve andare perchè, come ha dichiarato il direttore generale della Rai Mauro Masi, la sua "condotta travalica all'evidenza i limiti del corretto esercizio del diritto di satira".

Ma qual'è il limite che così facilmente si corre il rischio di oltrepassare? Chi lo decide?
Il "regime" ovviamente. Ed il limite da non oltrepassare è appunto la sua pazienza. Se la oltrepassi te ne devi andare, te ne devi andare a fare il partigiano, a fare la tua resistenza in collina, contro chi vorrebbe eliminare quei diritti che in giornate come queste dovrebbero essere ricordati dagli italiani. Per ora Vauro stando a quanto ha detto è a San Pietroburgo, ma speriamo che torni presto a combattere insieme a tutti noi questa resistenza senza armi, che si può vincere solo con la forza delle idee e della parola.