E lo chiamano…. COMUNE!
La parola Comune evoca suggestioni profonde: le Comunità di Villaggio, gli Usi Civici, la Comune di Parigi, la proprietà comune di beni ed il loro uso, il prendersi cura di qualcosa che è di tutti ma al contempo è tua, la Solidarietà ....
Da qualche tempo si assiste nel nostro Comune ad una serie di atti, come ad esempio: la privatizzazione del servizio idrico, con relativo aumento delle bollette dell'acqua; i parcheggi a pagamento; l'introduzione delle zone ZTL, che come principale risultato, a me sembra, abbiano di rimpinguare le casse Comunali; la privatizzazione della cartellonistica pubblicitaria stradale con relative alte tariffe per gli inserzionisti ecc... che fanno rassomigliare il Comune stesso più che altro allo sceriffo della contea di Nottingham, che taglieggiava i sudditi di Sua Maestà .
Viviamo tempi duri i nuclei familiari selezionano le spese per poter arrivare alla fine del mese, " non si mette da parte più nulla", tutti i soldi se ne vanno per le bollette, le tasse, la spesa alimentare, divenuta carissima ecc... In tutto ciò il Comune contribuisce a pesare con il Suo prelievo sui cittadini affiancandosi al già pesante prelievo statale e deprimendo l'economia del nostro territorio già alla sopravvivenza.
Si contribuisce così a tarpare l' imprenditoria vero volano di sviluppo sano e non di uno sviluppo drogato come può essere quello che vede come unica fonte di occupazione : l'Ospedale , le Scuole, l'Amministrazione Comunale stessa e pochi altri servizi
Il Sindaco che verrà e la sua squadra dovranno avere ben presenti questi aspetti, pensare, per esempio ad impostare un prelievo fiscale che non sotterri la già languida economia locale, ma che la incentivi.
Il nuovo Sindaco dovrà pure essere meno amministratore ( per questo è sufficiente la struttura burocratica e tecnica ) e più manager: progettando il decollo di Orvieto: portando ad esempio in città 10, 20 Umbria Jazz o 30, 40 congressi l'anno creando occasioni di sviluppo e di benessere per tutti i cittadini.
Così il prelievo fiscale sarà più accetto: con una ricchezza diffusa il cittadino potrà dare e dare più volentieri.
Mancando l'aspetto dello sviluppo economico, quindi delle diffusione del benessere accanto a uno sviluppo integrale, sociale, culturale umano e politico, il Comune non potrà che taglieggiare i cittadini .
E' ovvio che i cittadini dovranno così e a maggior ragione che i soldi pubblici siano spesi rigorosamente per il bene e l'utilità pubblica senza nulla concedere a interessi personali dei politici o dei loro clienti.
Due considerazioni:
La Democrazia per essere tale e sana e vera deve avere almeno due forze che si contendono e si alternano al potere, una sola forza per troppo tempo al potere inevitabilmente si logora e si corrompe.
Una democrazia sana prevede l'alternanza al potere.
Alternanza al potere che è anche condizione di buon governo.
Inoltre soprattutto in una realtà locale chi fa politica dovrebbe esser un cittadino prestato per un po' all'attività pubblica , un cittadino che finito l'incarico politico ritorni al Suo lavoro, in modo che l'occupazione del potere non sia l'unica Sua prospettiva esistenziale, cosa dannosa per Lui e soprattutto per gli altri.