opinioni

Lo show preelettorale della sinistra orvietana

lunedì 19 gennaio 2009
di Azione Giovani Orvieto
Le elezioni amministrative del 2009 si avvicinano, e ricominciano i mirabolanti giochi di prestigio dell’amministrazione comunale orvietana. Effetti speciali, luci e fuochi d’artificio come non se ne vedevano dai tempi memorabili dei Motley Crue. Lavori, cantieri ed opere pubbliche si susseguono al pari di una città in preparazione per le olimpiadi: piazza degli Aceri a Ciconia con relativo nuovo parcheggio, gli imminenti lavori per la complanare, la bretella di Sferracavallo e il sottopasso in via dei Tigli, i lavori di riqualificazione per Orvieto Scalo, la costruzione dell’asilo nido a Ciconia, più molti altri interventi minori. Ovviamente si tratta di una strategia tipica della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica in generale, per la quale la quale le iniziative elettoralmente più vantaggiose vengono prese in prossimità delle elezioni, mentre le decisioni più impopolari sono immediatamente successive al voto e all’eventuale vittoria. Il tutto si combina poi con la recente autovalutazione di sindaco e giunta, che si promuovono per il lavoro fatto negli ultimi quattro anni, a dispetto dell’opinione pubblica generale. Ci dobbiamo però chiedere una cosa oggi ad Orvieto: a fronte di anni di mala amministrazione, buchi di bilancio, mancanza di infrastrutture e carenze di servizi, siamo disposti a cedere all’inganno che vogliono realizzare con questi ultimi lavori? Siamo convinti che il Comune abbia lavorato bene? Siamo convinti che tutto quello che si doveva fare sia stato fatto? Siamo convinti che la situazione cittadina sia tale da concedere nuovamente il voto alle persone che si stanno per candidare? Perché a dirla tutta, il cambiamento del PD è solo apparente, dato che il “nuovo” che è stato promesso ancora non si è visto, e considerando che gli elementi della eventuale lista interna antagonista a Mocio sono personaggi che con la politica regionale e cittadina hanno già avuto a che fare. Sta alla gente chiedersi se tutto questo vada bene, e pensare se valga la pena permettere che ancora una volta siano questi personaggi ad amministrare le sorti di Orvieto. E valutare eventualmente se sia giunto il momento di cambiare qualcosa. Perché a ben guardare di questioni su cui riflettere, ad Orvieto, ne abbiamo parecchie.