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Una bella giornata di “sole” ad Orvieto

giovedì 30 ottobre 2008
di Giuliano Santelli
Cielo cupo, sprazzi di pioggia e grandine, ma il sorriso dei circa 300 studenti, insegnanti, genitori, che hanno attraversato la Città, hanno portato calore e sereno come in un giorno di primavera E’ cominciata presto la giornata, alle 8.30 a piazza Chaen si montano su un ape 50 altoparlanti, musica reggae, si attendono le varie scuola orvietane, poi tutti insieme dentro i giardini comunali dell’Albornoz a scrivere striscioni preparare interventi. Davanti sull’Ape una gigantografia della Gelmini “Beata Ignoranza” e poi cartelli colorati, a,nche uno striscione portato dai bambini della scuola di Ciconia, ma la sentesi più efficace della giornata è riportata sul cartello rosso con la scritta “Nonni Insegnanti, Nipoti Contadini, Questa è la Legge Gelmini” . Traduzione perfetta del tentativo di far tornare la scuola pubblica indietro di decenni, dove chi poteva, i figli dei ricchi, studiava, mentre le classi più povere erano destinate alla mezzadria. Tanti ragazzi e ragazze, giovani e giovanissimi, che in piazza della Repubblica hanno mostrato idee chiare, proprietà di linguaggio, conoscenza e coscienza della battaglia che stanno conducendo e anche delle difficoltà per una prospettiva di vita che per la prima volta verrà peggiorare la condizione di figlio/figlia da quella del proprio genitore. Hanno parlato in molti, anche insegnanti e professori, parole accorate, senza accenni di carattere ideologico o scivoloni da “incazzature”. Hanno detto della necessità che una vera riforma venga fatta, non penalizzando la Scuola Pubblica, tagliando sprechi dove ci sono davvero, negli apparati burocratici, nei costi della politica, nella lotta alla grande evasione fiscale, nelle spese militari e anche nelle sacche improduttive dell’istruzione, le tante facoltà universitarie duplicatesi in questi anni. Hanno attaccato il Governo Berlusconi, come i loro coetanei fecero negli anni trascorsi, la Jervolino, Berlinguer, Fioroni, dimostrando concretamente autonomia e capacità di lettura di una situazione che oggi vie4ne portata al collasso dalla Gelmini, ma che rappresenta una emergenza da decenni. Questa è la vera novità di questo movimento, una lotta non di contrapposizione ideologica, ma basata su un’analisi della situazione oggettiva di quello che il decreto Gelmini produce in termini di sfascio definitivo del nostro sistema educativo. A questi ragazzi dobbiamo dare fiducia e appoggio, non parlandogli del nostro passato, ma aiutandoli a lottare per il loro futuro, lo penso come genitore, come una persona che con tante altre diverse da me ha assistito a questa improvvisa primavera in una nuvolosa giornata d’autunno.