opinioni

Meno tasse più salario!!!

giovedì 23 ottobre 2008
di Aramo Ermini, delegato sindacale Ospedale di Orvieto
Credo si abbia poca coscienza di quanto toglie dalla busta paga il fisco (le tasse). Dalla busta paga di un Operatore Socio-Sanitario (O.S.S.) nel mese di maggio 2008 a fronte di uno stipendio lordo di 1.999,51 euro vi sono 797,51 euro di trattenute, delle quali la maggior parte tasse. Si è soliti chiedere aumenti dello stipendio ( incentivi, scatti di fascia, premi di produttività ecc…. ) Invece anche in tempi di crisi come questi sarebbe opportuno e sostenibile chiedere una DIMINUZIONE… SI MA DELLE TASSE !!! Ciò produrrebbe più ricchezza per chi lavora: per un dignitoso benessere e per fare del frutto del proprio lavoro “ciascuno ciò che più gli và“. A mio avviso c’è un luogo comune da sfatare, cioè che meno tasse comporti un incremento del “capitalismo selvaggio“ con meno risorse da destinare ai servizi ed alla spesa sociale. Credo che ciò non sia vero! Basterebbe eliminare gli sprechi e le spese inutili della Pubblica Amministrazione e i privilegi. Si pensi al costo che i partiti, tutti indistintamente, sostengono con i soldi pubblici per mantenere il proprio elettorato: per esempio il costo delle consulenze, inutili per la pubblica utilità ma utili a fini elettorali o economici, affidati a professionisti amici. Si pensi agli innumerevoli Parlamenti che ci governano: Parlamento Europeo, Parlamento Nazionale, Parlamento Regionale, Parlamento Provinciale, Parlamento Comunale, Organismi delle Comunità Montane e ai loro relativi e mastodontici apparati burocratici e tecnici. Che Noi tutti cittadini manteniamo. Alcuni certamente necessari ed utili... MA TUTTI NECESSARI ED UTILI ? Eliminare gli sprechi ed alzare i salari diminuendo le tasse senza diminuire la spesa sociale! Si libererebbero risorse che andrebbero ad aumentare un circolo virtuoso economico: salari più elevati produrrebbero più spesa da parte dei lavoratori, più guadagni alle imprese che si tradurrebbero in più occupazione e quindi più investimenti (magari per la ricerca, in modo da reggere la concorrenza internazionale e per dare possibilità di espressione al “genio italiano“). In questo senso tagliare le tasse si assocerebbe a moralizzare e a rendere più virtuosa la vita pubblica e non ad alimentare logiche individualistiche di profitto senza principi.