opinioni

In onore del 'cronico' Gianni Mencarelli

mercoledì 5 marzo 2008
di Giancarlo Imbastoni
Intervenire in solidarietà di Gianni Mencarelli non vuol dire mettere il naso negli affari interni dei Partiti, come un istituzionale vorrebbe recitare. La storia di Gianni va oltre le vicende congressuali del PD, è l’eterna lotta tra chi fa quello che dice e chi fa altro, lui è uno degli autentici rompiscatole che lungi dall’essere isolato, porta la “rompitura” fin dove NON DEVE arrivare. E infatti così accade, ma quasi per legge fisica ogni cento che formano l’Apparato ce n’è uno od una che oltre a raccogliere consensi rispettabili,n molla e sta lì a dire come stanno le cose. Sentii parlare per la prima volta dei “cronici” quando una persona importante (per la città) definì così coloro che, presi da raptus, intervengono dovunque su tutti gli argomenti, spessissimo contro. Un termine dispregiativo con cui viene appioppata, in un solo colpo, malattia, ridicolo e isolamento del ciarlatano, figura pittoresca al pari di altre (infinitamente più simpatiche) che popolano Orvieto, annebbiate nel loro delirio. Gianni(come altri) conosce le regole del consenso e da lezione a “casa loro” a chi così li pittura; ne raccolgono pure tanto di consenso, ma non lo trattengono per la “scalatina” personale e lo rimettono a disposizione della città, dei suoi abitanti. Ed è questo che fa una Società vera, anche se malandata.