opinioni
Uscite dai Consigli di zona!
mercoledì 21 novembre 2007
di Gianni Marchesini, Direttivo Circolo della Libertà K. Popper Orvieto
Ci sono due modi: vivere per la politica, o vivere di politica. Nonostante i comunisti al potere ci obblighino a optare per il secondo, dobbiamo, noi opposizione, optare per il primo. Impresa non facile: tanto più quando constatiamo, amaramente, che i partiti dell’opposizione si esercitano, per lo più, con il secondo dei modi. In fondo è soltanto una questione di obiettivo finale: chi vive per la politica desidera prevalere sull’avversario soprattutto se portatore di valori condannati dalla storia, chi vive di politica generalmente aspira ad una posizione, meglio se ben retribuita. Configurare a maggior ragione nella nostra realtà locale la politica come scontro se pur burbero e alquanto risentito all’interno delle istituzioni, è come sperare di rendere seducente il maiale mettendogli il rossetto.
Le giunte regionali, provinciali e comunali e gli enti derivati controllati dai comunisti e ancora dopo dai comunisti “incipriati dai popolari” sono le strutture portanti del superpartito diessino-popolare così detto sinistra smarrita che si esprime in una organizzazione onnivora del potere: un pieno di appalti, consulenze, di cooperative, di consorzi di impresa, di aziende raccogli-rifiuti, di organizzazioni della cultura, che si esprime ancora in una spregiudicata gestione del potere cifra sublime della propria politica: tramite il potere controllare il consenso. Con l’intimo, malcelato obiettivo di avanzare quanto più possibile sulla strada dell’organizzazione comunista della società. Così è stato, e qui così ancora è. E dunque, a partire da ora fino alle elezioni amministrative non deve sembrare inutile, né sorpassato, unire tutta l’opposizione nella critica di questa ideologia ancora dominante, nell’attacco politico e civile sul piano del costume e del linguaggio e delle risoluzioni alternative a questo sistema-cappa che ci asfissia e che imbriglia dentro la tela del ragno ogni iniziativa individuale.
Per fare questo non servono i partiti di opposizione se vivono di politica, se si muovono all’interno di una cultura rassegnata, a priori perdente, laddove la vocazione all’autoreferenzialità identitaria è spesso più forte del desiderio di sovvertire un sistema fatiscente e disastrato. Un’opposizione con la “O” maiuscola, ci vuole; un’opposizione che viva “per” la politica, innalzandosi sopra l’origine e i distinguo identitari dei partiti, buoni argomenti per i libri di storia, che fin da ora prefiguri un modello di vivere, indichi un sistema di città e di amministrazione leggero, che renda finalmente al cittadino il gusto di essere “proprietario” ponendo fine a sessant’anni di incombente “partito proprietario”.
Si cominci perciò ad ingrandire questa “O” uscendo con il dovuto fracasso mediatico dai Consigli di zona dove quei volponi della sinistra fanno giocare i membri dell’opposizione, questa sì con la “o” minuscola, al piccolo politico, spossandoli con una sequenza infinita di bla-bla inconcludenti giusto per incarnare l’antica recita di “noialtri” unici depositari della democrazia. Esca l’opposizione da queste trappole-lusinga patetiche, ormai svelate.
E le faccia da sola “l’Opposizione” le ZDL, le Zone della Libertà: un paio, tre persone referenti per ogni zona; via gli orpelli, via le cariche del piccolo politico, due, tre persone le quali quando emerga un problema, con il supporto concreto dell’Opposizione, mettano in atto uno strumento leggero ed efficace di intervento, delineino una soluzione, indìcano un piccolo referendum, si dispongano al fianco del cittadino senza inutili strutture di volpina intermediazione con il potere istituzionale, portino a galla il problema e lo rimandino a chi di dovere. Delineare anche così l’Opposizione, far emergere l’Opposizione, estendere l’idea di Opposizione, fornire via via all’Opposizione un’immagine vincente.
Vivere per la politica, operare per vincere. Anche se appare impossibile.
La spedizione dei mille
orvietonews.it by http://www.orvietonews.it is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.