opinioni

Verso il Pd. Il voto è un'espressione di civiltà, le primarie un'espressione di consapevolezza

venerdì 12 ottobre 2007
di Silvia Fringuello, lista nazionale Collegio 7 per Rosy Bindi
Manca poco ormai, e sarà uno di quei momenti che si raccontano. La consapevolezza è quella di partecipare in prima persona a una svolta storica della politica italiana. Domenica, infatti, presso i 35 seggi del coll. 7 i cittadini potranno scegliere le persone che andranno a redigere i documenti fondamentali del Partito Democratico. Un momento epocale per la dialettica politica italiana, che ha lo scopo di risolvere le sue contraddizioni interne, di fornire un'iniezione di fiducia nel futuro grazie all'inserimento di giovani e volti nuovi nella classe dirigente. Le Liste di Rosy Bindi, forse più delle altre, incarnano questo spirito d'innovazione e di rottura con la continuità. Per questo sosteniamo Rosy Bindi (a segretario nazionale) e Serena Innamorati (a segretario regionale) e i valori che esse rappresentano. Perchè gli obiettivi che il Pd si prefigge possano essere raggiunti c'è bisogno della partecipazione di tutti. Sappiamo quindi che la lunga tradizione civica delle nostre terre non verrà meno a questo fondamentale appuntamento di democrazia. Il voto è un'espressione di civiltà, le primarie un'espressione di consapevolezza. Venerdi 12 La lista "Con Rosy Bindi, democratici davvero" parteciperà alla festa in Piazza della Repubblica per la chiusura della campagna elettorale. L'appuntamento, organizzato dal Comitato Promotore 14 ottobre, vuole festeggiare un grande appuntamento di democrazia e di popolo che sancirà la nascita del nuovo soggetto politico. La chiusura della campagna elettorale rappresenta un momento di svolta: è il momento di frenare i toni, di ricordare a tutti che le primarie per il Partito Democratico non rappresentano il punto di arrivo. Dal giorno dopo lo spoglio inizierà la vera fase costituente, dove le liste dovranno saper sciogliersi e dar vita ad un processo condiviso. Per questo non ha ragion d'essere il dibattito invocato a gran voce dal candidato della lista di Letta, Paolo Borrello. Conveniamo che un incontro tra i candidati alla segreteria nazionale avrebbe potuto dar impulso al senso di partecipazione democratica. Ma così non è stato, e non certo per un rifiuto di Rosy Bindi. Un dibattito tra i rappresentanti delle liste del coll.7, come auspicato da Borrello, avrebbe potuto dare altrettanto beneficio alla dialettica politica orvietana, ma non due ore prima della chiusura della campagna. Non è il momento di irrigidire le posizioni. Le differenze tra le varie liste sono già state esaustivamente mostrate agli elettori. Il popolo di centrosinistra ha ascoltato abbastanza, ora vuole essere ascoltato. Da lunedi torneremo al lavoro per costruire insieme il Partito Democatico, davvero, insieme.