opinioni

Referendum elettorale: obiettivo raggiunto. Ma ad Orvieto il centro sinistra è rimasto pressoché immobile

lunedì 23 luglio 2007
di Paolo Borrello
E’ ormai certo che le 500.000 firme necessarie per il referendum elettorale Guzzetta-Segni sono state raggiunte ed anche oltrepassate. Tale risultato è estremamente importante perché, come ebbi già modo di spiegare ampiamente alcuni mesi or sono, se il referendum elettorale avrà, quando si potrà svolgere, un esito positivo, ciò modificherà radicalmente la legge elettorale esistente, i cui caratteri negativi sono numerosi e assai consistenti, e contribuirà pertanto al realizzarsi di quella riforma della politica ormai da molti auspicata. Senza dubbio un’efficace sistema elettorale non è sufficiente a determinare la riforma della politica di cui si avverte la necessità. Ma un adeguato sistema elettorale, effettivamente maggioritario e tendente a favorire il bipolarismo riducendo il numero dei partiti, rappresenta una condizione necessaria affinché si producano radicali mutamenti nel funzionamento del sistema politico. E poi la possibilità di realizzare il referendum elettorale può essere sostenuta anche da coloro che non apprezzano completamente il sistema elettorale che ne scaturirebbe, in quanto il referendum può essere uno stimolo affinché in Parlamento si approvi una legge elettorale profondamente diversa da quella attuale. Io non ci spero molto, ma potrebbe avvenire. E ad Orvieto, nell’ambito del centro sinistra, come auspicai nel mio precedente scritto, vi è stato un ampio coinvolgimento per raccogliere le firme per il referendum? Niente affatto. A parte il mio appello, di concreto non si è fatto nulla. Ciò che si è verificato nel nostro territorio non può che essere valutato negativamente ed è indicativo dello stato di salute, non certo buono, tutt’altro, in cui versa attualmente, purtroppo, il centro sinistra orvietano.