opinioni

Vicende di bilancio: una Giunta che sopravvivere accettando continue mediazioni al ribasso e rinunciando ad un chiaro confronto con la città

sabato 31 marzo 2007
di Andrea Scopetti, presidente Altra Città
“Le istituzioni sono di tutti: non possono essere modificate in base a contingenze politiche o diventare oggetto di patteggiamenti strumentali di una parte politica”. “Un sistema istituzionale democratico deve garantire, insieme, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, l’effettiva rappresentatività delle istituzioni che prendono le decisioni fondamentali per la vita associata, l’efficacia dell’azione di governo per la tutela dei diritti dei cittadini e per la realizzazione del programma sul quale ha ottenuto il consenso degli elettori”. Ancora: “diffondere l’esperienza di democrazia partecipata, favorire il dialogo tra le istituzioni e i soggetti della società civile”. “La capacità di agire e di decidere dipende, innanzitutto, dalla qualità e dalla competenza delle strutture amministrative: l’amministrazione ha bisogno di persone altamente qualificate, di capacità tecniche, di un patrimonio di conoscenze condivise. Altrimenti sarà preda degli interessi particolari, incapace di formulare strategie…”. Tutti questi concetti non provengono da un libro dei sogni o di filosofia ma sono semplicemente la base del programma di Governo del centrosinistra, che molti dei nostri amministratori si sono impegnati a promuovere poco meno di un anno fa in campagna elettorale. Tutti questi valori fondanti per un’amministrazione più sana, più democratica e vicina ai cittadini, oggi, non rappresentano le caratteristiche dell’Amministrazione di centrosinistra di questa città che ha deciso di percorrere strade alternative . “L’Italia ha anche bisogno di una pubblica amministrazione più efficiente….che renda effettivi i diritti dei cittadini; che consenta di recuperare le grandi capacità di lavoro esistenti nel settore pubblico, oggi mortificate dalle intrusioni della politica, dal mancato riconoscimento dei meriti, dall’assenza di sanzioni per chi non si impegna”. “Per rafforzare la democrazia abbiamo bisogno di istituzioni adeguate, ma anche di classi dirigenti responsabili, così come di una concezione matura della cittadinanza,…. da una più solida etica pubblica, da un sincero patriottismo costituzionale”. “Noi crediamo quindi che, quando l’attività politica si svolge nelle istituzioni, deve poter godere del massimo rispetto ma deve anche essere sottoposta a stringenti forme di rendiconto, oltre che ad un periodico ricambio”. Tutto questo è scritto nel “manifesto per il Partito Democratico”. Tutto questo, oggi, non è attuato dalla classe politica che si propone, ad Orvieto, come promotrice del partito nuovo. Un partito che, nella nostra città, appare molto più lontano alla luce del voto contrario da parte del Gruppo della Margherita ad un emendamento, durante la discussione del bilancio, proposto dal Consigliere Imbastoni che intendeva tutelare, per quanto riguarda l’imposta ICI, non solo i coniugi ma anche i conviventi. E’ avvilente prendere coscienza che l’incapacità di fare conti con se stessi, con la storia e con il futuro, dell’attuale amministrazione e della gran parte dell’attuale classe politica costringa un’intera città a dover fare i conti con l’incompetenza di un’intera classe dirigente. La discussione in Consiglio Comunale sul bilancio 2007 ha evidenziato chiaramente come l’attuale Giunta, al di là dei numeri, non goda più della fiducia politica della sua maggioranza. Nessuno degli intervenuti, sia di maggioranza che di minoranza, ha avuto il coraggio di difendere le scelte fatte dalla Giunta, il voto favorevole è sembrato più una costrizione di appartenenza che una scelta condivisa e convinta, su tutto questo non sono mancati pesanti rilievi, da parte di membri della maggioranza, all’operato del Sindaco e dei suoi collaboratori. Un alto senso della democrazia vuole che rappresentanti istituzionali che non abbiano più un sostegno politico e delle categorie che compongono il tessuto socio-economico ne traggano le dovute conseguenze. L’attuale Giunta Comunale continua a provare a sopravvivere accettando continue mediazioni al ribasso e rinunciando ad un chiaro confronto con la città. Tutto questo fa male alla politica alla democrazia ma soprattutto alla città.