opinioni

Riflessi dal Senato italiano, notte tra il 21 e il 22 Febbraio

venerdì 23 febbraio 2007
di Massimo Luciani
Prima che il marasma delle critiche e dei commenti sommerga l'opinione pubblica e tutti noi cittadini, occorre fare un punto della situazione. Il governo Prodi sta vacillando, Prodi ha dato le dimissioni, domani mattina le consultazioni, probabilmente sarà un Prodi bis. Il Senato è andato per la terza volta dall'inizio della legislatura in black-out. Missione in Afghanistan, il governo aveva presentato una proposta seria, quanto meno da poter sottoporre a verifica, verifica e valutazione del relativo grado di coerenza e appunto serietà. Due senatori di sx, si sono astenuti, Andreotti e Pininfarina, l'uno astenuto, l'altro voto contrario, sigillata, così, quella che appare ancora una volta una manovra losca ed abbietta. Il governo non è crollato, 158 per 160 (2 astenuti la differenza), ciò significa che tolta la improba dissidenza dei due senatori di centro sinistra (meritevoli di andare a casa), al Senato sembra essere stata l'opposizione il vero motivo del suo vacillamento. Da tempo sapevamo dei tentativi di inciucio e di assoldamento dei senatori dubbi sia di sinistra che di destra (o meglio di centro), come da tempo sapevamo che l'UDC stesse manovrando per dare seguito a quella che per loro sembra sia l'unica prassi politica possibile, quella del trasformismo. Se questo governo cade è quasi unicamente per colpa e per i tranelli che, a partire dalla legge elettorale alle battaglie in Senato, Berlusconi e compagnia hanno ordito contro il centro sinistra. Certo non si può mancare di ribadire le responsabilità dei nostri rappresentanti, già con le elezioni, quasi perse per una incerta e anonima campagna elettorale e per l'opposizione verso le liste civiche, spauracchio anti-establishment, fino al lassismo dei primi mesi di Governo, bassa incisività d'azione (se non nulla) verso le leggi vergogna e persino nei confronti del programma, mancando pure di liquidare quella pessima legge elettorale che ci ritroviamo e che non garantisce né vera rappresentanza né vera governabilità. Ancora una volta dunque ci ritroviamo non solo orfani della politica, ma disperati in un destino che sembra più oscuro che mai e tuttavia ancora una volta per non affogare in questa melma dobbiamo tirarci su le maniche, dobbiamo veramente far fluire la rabbia nelle vene e mettere questi politici alle strette e farli filare di brutto. Mi pare ancora con più forza che non si può più gingillare con i giocattolini che questa classe politica ci continua a propugnare, dobbiamo riformarla questa politica e riempire il vuoto profondo dentro il quale sembriamo tutti quanti caduti con la società. Dopo il Resistere, Resistere, Resistere, è giunto il momento di dire: Basta! Basta! Basta!