opinioni

Il mito della sinistra del buon governo è al tramonto

mercoledì 21 febbraio 2007
di Guido Turreni, Coordinamento Comunale di Forza Italia
Ritorno sul bilancio comunale sollecitato da Fausto Cerulli (a proposito Fausto, non far finta di non sapere a che serve la Corte dei Conti) e dalle dichiarazioni dell’Assessore Massimo Frellicca, per prendere atto che gli amministratori che ci hanno governato e tuttora ci governano ci hanno mentito per anni. Vi ricordate la città cimicchiana, vetrinetta della sinistra italiana ed internazionale, dove tutto andava bene, anzi benissimo? La qualità della vita, L’ONU, la Palestina, la Siria, il business dei rifiuti, edizioni “faraoniche” di Umbria Jazz, il “nuovo” Ospedale, l’economia dell’idrogeno, il Teatro di Vigna Grande della Piave, il Mancinelli che sembrava Broadway, le BBB+, i bilanci presentati con le “slide” del computer, i BOC, e chi più ne ha più ne metta. Ricordate un’opposizione che denunciava “l’aria fritta” che si contrabbandava, e che per questo veniva accusata di “non volere bene alla città”, perché Orvieto doveva “volare alto”? Sembrerebbe che abbiamo fatto la fine di Icaro, se è vero che oggi – purtroppo – ci troviamo invece con una città completamente sparametrata, come dice Conticelli, con un bilancio ai limiti del guaio, con i BOC bloccati, con la Corte dei Conti sull’uscio comunale e con un’Amministrazione che naviga a vista, come del resto ammette a mezza bocca lo stesso Frellicca. Anche la situazione politica della maggioranza è a dir poco confusionaria, come accade anche a livello nazionale (vedi voto su politica estera), in una specie di tutti contro tutti che riesce a partorire solo gli affari dei soliti noti, o giravolte di poltrone e strapuntini da basso impero, mentre di programmazione politica e di idee per il rilancio della città nemmeno l’ombra. L’unica eccezione pare quella del Casello Nord, che, guarda caso, è una delle tante idee concrete di Forza Italia, che per la prima volta in cinquant’anni di politica cittadina è stata presa in considerazione, senza pregiudizi politici, da quella parte di sinistra che ha voluto guardare alla sostanza ed alla fattibilità della proposta, più che alla sua paternità, con ciò dimostrando, peraltro, che se è lo spirito di servizio alla comunità che deve governare le azioni di un politico e non già lo spirito di fazione, si finisce per “volere bene alla città”. A parte però l’eccezione che decisamente conferma la regola, chi mi legge, dovrebbe concludere che se tutto quanto detto è vero (e non vedo come lo si possa negare, con un minimo di onestà intellettuale), va completamente rivista la favola che ci è stata raccontata per anni, ovvero quella del primato della classe dirigente di sinistra su quella di destra. Della serie: votiamo a sinistra anche se fa schifo (Diliberto docet), perché a destra non sanno che pesci pigliare. E’ ora che la gente orvietana cominci invece a guardare ai fatti concreti che accadono in città e cominci ad avere la consapevolezza storica di ciò che è stato favolisticamente promesso in passato.