opinioni

Che ne dite di tacere?

venerdì 19 gennaio 2007
di Massimo Morcella
Il momento e’ topico. Scelte storiche si stanno per compiere. Decisioni di importanza straordinaria stanno per essere assunte. In molti, a vario titolo e secondo diverse responsabilità (governo, opposizione, “semplici” cittadini), stanno lavorando, almeno nelle intenzioni, per il bene della Città. Il tutto avviene pero’ tra un brusio di sottofondo che disturba, stordisce. Polemiche, il piu’ delle volte inutili, rimbombano di via in via, di bar in bar. C’e’ chi stà con Mocio e lo scrive (ripetutamente); c’e’ chi proprio non ne vuole sapere e lo urla piu’ forte che mai; c’e’ chi invoca giustizia (soprattutto contabile) e c’e’ chi invoca giustizia (e basta); chi vuole la testa del Sindaco e chi lavora per il secondo mandato; ci sono Primi Cittadini in pectore che avviano campagne elettorali tanto virtuali quanto premature. C’e’ di tutto. Di tutto un po’. Mi si dirà che questa e’ la democrazia e che quelli che ho elencato sono tutti sintomi di una opinione pubblica partecipe. Sarà anche vero. Ritengo, pero’, che vi sia un tempo per parlare ed un tempo per tacere. Questo, per quanto mi riguarda, e’ il tempo di tacere, fin quando perlomeno la Giunta Comunale avrà reso note le strategie che riguardano i due nodi fondamentali della politica locale e cioe’: il destino della Caserma Piave e le modalità di risanamento del bilancio. A quel punto, e solo a quel punto, si potrà interloquire con l’amministrazione in modo serio e consapevole. Nei momenti storici cruciali, quando una Città si trova di fronte a problematiche epocali, il dovere di proporre deve prevalere rispetto al diritto di protestare. E allora, prendiamoci tutti una pausa, e prepariamoci ad affrontare le sfide che abbiamo davanti in modo responsabile. In fondo si tratta soltanto di attendere una decina di giorni. Credete che potremmo tacere tanto a lungo?