opinioni

Il papa e l'islamismo: la paura e l’indifferenza dell’Unità Europea

martedì 19 settembre 2006
di Carmelo Pagano
Non sono mai stato favorevole all’Unione Europea, a maggior ragione oggi, alla luce del comportamento della stessa dopo quello che sta succedendo a seguito delle dichiarazioni fatte recentemente dal Papa. Ho sempre sostenuto e sosterrò fino alla sfinimento che, prima di unificare le “monete”, bisognava unificare le “politiche” europee. In varie occasioni il comportamento politico attuato da ogni singola nazione che ne fa parte è sotto gli occhi di tutti coloro che minimamente si interessano e vogliono capire ciò che gli sta succedendo intorno di giorno in giorno. Premesso che sono dichiaratamente ateo, non trovo assolutamente giusto, anzi lo trovo pericoloso, che il Papa, quale capo della chiesa cristiana, si debba scusare per avere ricordato o sottolineato alcune dichiarazioni storiche sull’islamismo. E’ inaccettabile che l’Europa cattolica non si sia compattata in difesa, non tanto del Papa che già sarebbe stato corretto, quanto degli attacchi continui e palesemente provocatori perpetrati dagli estremisti islamici. Le immagini televisive dei musulmani “danzanti” intorno ad un feticcio a cui hanno dato fuoco rappresentante il Papa, che arrivano dirompenti nelle nostre case, sono oltremodo più offensive delle stesse parole pronunciate dal capo della chiesa cristiana, se mai lo sono state. Sono chiari ed evidenti segni di inciviltà! Sono reazioni esasperate, esagerate e strumentali! I musulmani sono ormai intoccabili e suscettibili perché noi li stiamo rendendo tali con la manifestazione delle nostre incertezze, delle nostre paure! Ogni parere o quant’altro li riguardi che viene esternato, non certo per offendere, diventa immediatamente oggetto di ritorsioni, manifestazioni di piazza, incendi e assassinii. E noi occidentali cosa facciamo? Nulla, silenziosamente nulla! Non vorrei essere frainteso, non sono né un guerrafondaio, né sono per le guerre più o meno sante, ma almeno non dimostrare paura ed indifferenza, non calarsi le brache, cosa che l’Unione Europea fa di volta in volta. Ovviamente compresa l’Italia ed i nostri politici tranne qualche rarissima eccezione. Mi chiedo e vi chiedo: cosa dovevamo fare quando nel nostro paese un musulmano infastidito dal crocifisso appeso sulla parete di una camera d’ospedale lo ha tolto e buttato dalla finestra? Ricordate? Già, ma questo riguardava solo l’Italia e non certo la nostra Europa! Cosa dire sulle continue affermazioni provocatorie del presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Mahamoud Ahmadinejad? Ve ne ricordo una delle tante, in quanto ne dice veramente tante! Ha auspicato la “distruzione” e la conseguente “cancellazione” dello Stato ebraico dalla carta geografica. Inaudito! Secondo la Carta delle Nazioni Unite tutti gli aderenti dovrebbero essere impegnati a non ricorrere alle minacce o alla forza contro l'integrità nazionale o l'indipendenza politica di uno stato. L’Europa e l’Onu cosa hanno fatto? Anziché espellere l’Iran dall’ONU, si sono semplicemente indignati. Scusate se vi sembra troppo! Ma nel caso specifico vi è di mezzo un altro “dio”, che non è quello cristiano o musulmano: il “dio petrolio”! Ed allora…giù le brache! L’Europa, e non solo lei, cede e si sottomette. Per paura? Per conformismo? Per opportunismo? Lascio a voi la scelta. Mentre sto scrivendo mi è arrivato al telefonino un messaggio. Al Qaida contro il Papa invoca guerra santa: “Al servo dei crociati diciamo aspettatevi sconfitta”. Questo è il risultato: la nostra manifestata paura + la nostra indifferenza = la loro crescente arroganza.