opinioni

La formazione scolastica del nostro territorio è fuori mercato.

giovedì 14 settembre 2006
di Guido Turreni del Coordinamento Comunale di F.I.

Incomincia la scuola e come ogni anno l’Amministrazione Comunale, strumentalizzando il “saluto augurale” a famiglie, docenti e studenti, approfitta per autocelebrare se stessa, e la sinistra “di lotta e di governo”, in un specie di comizio stile Peppone che si impegnava a costruire una biblioteca “con dei libri”.

Ci dice che ora che il peggiore di tutti i mali della scuola è stato vinto, ovvero la ex ministra Moratti ed il governo Berlusconi, gli studenti, i docenti e l’organizzazione scolastica saranno d’incanto migliori e più efficienti.

Si dimentica però in un amen la strana vicenda della stabilità dell’edificio scolastico di Sferracavallo, che non poche apprensioni aveva suscitato fra genitori e docenti; dimentica altresì la grottesca storia della Biblioteca Comunale, sorvola completamente sulla programmazione e sulla progettazione di quella che dovrebbe essere la scuola del futuro, e si limita a farci presagire quello che saranno gli studenti, soprattutto quelli più grandicelli e prossimi all’età del voto: indottrinati a dovere sui “sani principi” ispiratori della sinistra oltranzista e materialista.

Non una parola è stata spesa invece su quelli che erano i grandi punti di forza della riforma Moratti, ovvero la LIBERTA’ dei genitori di decidere il modello culturale da riservare ai propri figli, né alcun cenno sulla soppressione della LIBERTA’ di decisione dei genitori nello stabilire se il proprio figlio possa essere iscritto alla prima classe a cinque anni e mezzo, oppure l’anno successivo.

Nemmeno una parola sulla LIBERTA’ e quindi sull’autonomia concessa dalla riforma alle scuole di intraprendere percorsi formativi con contatti diretti con il mondo del lavoro per facilitare al massimo l’inserimento dei nostri giovani nei settori economici locali. Neanche una parola – per scendere un po’ più sul territorio – relativamente alla assoluta inadeguatezza del modello locale formativo delle scuole superiori per facilitare i nostri giovani ad inserirsi all’interno dei settori che più tirano nella nostra economia locale, ovvero il settore agricolo di qualità e quello turistico ricettivo. U

na esigenza che noi di Forza Italia abbiamo sempre sostenuto e che credevamo fosse stata finalmente presa in seria considerazione, visto che anche nell’ultimo “documento programmatico DS” si proponeva l’apertura della scuola turistico-alberghiera e l’istituto di agraria.

E invece ecco la scuola CASERMA in cui il ruolo della famiglia è totalmente espropriato in privilegio del decisionismo di stato e del suo apparato, un scuola fatta di indottrinamenti e di autocelebrazioni in cui si dovrà intervenire alle inaugurazioni con la nostra bandierina targata, per ringraziare i potenti per la gentile concessione della pavimentazione della scuola, che in realtà costituisce uno specifico dovere per una amministrazione. Nel frattempo i nostri giovani, soprattutto laureati, avranno la stessa sorte dei loro predecessori, ovvero continueranno ad emigrare perché il sistema economico locale non è in grado di assorbirli.

Complimenti, bella scuola.