opinioni

Servi o signori?

venerdì 28 luglio 2006
di Fabiola Di Loreto
Condivido e apprezzo il pensiero di Roberto Basili e trovo che parlare delle cose e non delle persone consentirebbe di dibattere più serenamente e di affrontare con maggiore obiettività le questioni che contano per il nostro avvenire. Bravo Roberto. Vale sempre la pena elevare il livello del dibattito, anche quando sembra impresa dai risultati certamente sempre possibili ma fortemente improbabili. Troppe volte le questioni personali inquinano il nostro modo di ragionare e non ci consentono di porre l’attenzione sui progetti per il futuro del nostro territorio. La classe politica rispecchia questa realtà, che poi contribuisce a creare: la discussione è, a tratti, anche vivace ma mai costruttiva. Perché l’esercizio del pensiero costruttivo induce ad una scelta: osservo, valuto, analizzo, magari critico, se necessario denuncio, ma alla fine propongo. E’ la cultura del fare. Chiunque agisce così non può che contribuire ad un dibattito propositivo e quindi utile. Le idee nascono dal confronto e i grandi progetti si alimentano con lo scambio e la contaminazione delle culture e vivono per la presenza di persone perbene. Sono quelle che agiscono facendo sempre prevalere gli interessi collettivi a quelli personali e gestiscono le cose con il comportamento “del buon padre di famiglia”. Potrebbe essere così anche per Orvieto e per il suo territorio se solo con convinzione e coraggio tutti quelli che sono chiamati a gestire cose di tutti si ponessero nell’ottica di progettare e realizzare nell’interesse della collettività: proporre cose, e magari farne anche una sola nella vita, piuttosto che parlare di persone, avvitandosi sempre nella cultura del sospetto. E chi non amministra o non ha responsabilità pubbliche può ugualmente fare molto aiutando il confronto e il dibattito costruttivo sulle cose e non sulle persone. Si dovrebbe aprire un laboratorio di idee, di progetti, di buone prassi invece di continuare a fare bilanci sul passato cercando colpevoli, che sono ovviamente sempre gli altri, dei fallimenti di percorsi ormai chiusi: dovrebbe essere una sfida per tutti coloro che vogliono un reale sviluppo. Sarebbe interessante percepire un segnale di cambiamento, innalzare il livello del dibattito, parlare di sociale, di impresa, di cultura, di progetti per il nostro territorio e il nostro avvenire. Sono certa che sono molti quelli che la pensano come Basili e chissà, forse insistendo …