opinioni

Contro le accuse in merito alla Despina: un atto consequenziale e alla luce del sole

mercoledì 14 giugno 2006
di Marino Capoccia, Segretario Unione Comunale Orvieto
In relazione a quanto apparso su vari giornali telematici della nostra città esprimo la mia più forte e convinta contrarietà ad una rappresentazione infantile, tendenziosa e non veritiera della realtà di cui trattasi. La nota vicenda Despina di cui chiarirò il mio punto di vista non può minimamente rimuovere il grande lavoro programmatico e progettuale svolto in questi ultimi 18 mesi. La Conferenza Programmatica tenuta nel dicembre scorso è stato il momento più alto prodotto da una forza politica in questi ultimi 10 anni. Quel documento non è stato il frutto di una mente più o meno illuminata ma ha rappresentato invece una analisi dettagliata del tessuto sociale, economico, culturale e politico della nostra città e del nostro comprensorio a cui hanno partecipato le forze più vive della città. Analisi e soprattutto proposta: proposta di percorsi in grado di rilanciare e posizionare questa parte dell’Umbria dentro i grandi processi di modernizzazione che attraversano il nostro Paese e il mondo intero. La nostra missione è quella di governare il cambiamento non già in modo dirigistico ma con il pieno coinvolgimento di tutti coloro che hanno da dire qualcosa. Questo significa rilancio e potenziamento delle attività produttive, privilegiando la piccola e media impresa, utilizzando tutte le opportunità offerte, partendo dalla nuova zona industriale, finalizzata ad attivare oltre 200 posti di nuova e qualificata occupazione. Riconfermare il ruolo guida a livello regionale di città ad alto valore culturale, turistico e ambientale dove la qualità della vita dei residenti e dei visitatori primeggia a livello nazionale. Il nostro sforzo quotidiano è anche e soprattutto quello di promuovere una nuova classe dirigente e non solo politica, ma anche nelle professioni, nel mondo dell’impresa e nel tessuto sociale largamente inteso. Il continuare ad agitare e rappresentare temi complessi come quelli descritti usando categorie di ragionamento quali: accordi sotto banco, cordate, amici, nemici e via elencando, denotano non solo pochezza intellettuale ma anche quella rappresentazione tipica di paese di provincia. Ma per alcuni dei nostri interlocutori il tempo non è passato, l’orologio si è fermato a tanti anni addietro. Siamo dentro nuovi scenari, alcuni inediti, che hanno necessità di risposte nuove, moderne e soprattutto rispettosi di tutti e di ognuno. In proposito la individuazione del centro commerciale all’uscita dell’autostrada è stata più volte discussa alla luce del sole in seno al consiglio comunale ed inserita nel piano regolatore per cui, l’atto che si è chiamati ad assumere, non è altro che una conseguenza logica e necessitata anche in considerazione del fatto che nel frattempo è intervenuta una innovativa legislazione regionale nel settore commerciale. Oggi tale iniziativa è inserita all’interno di un progetto di riqualificazione del quartiere di Orvieto Scalo che consente di affrontare le criticità presenti in relazione alle questioni del traffico, con la grande e piccola viabilità, la pedonalizzazione e la messa in sicurezza soprattutto degli anziani e dei bambini, le piste ciclabili, i parcheggi, il verde, i collegamenti con Ciconia, il Parco Urbano del Paglia ecc. Su tutto la partecipazione dei cittadini da veri protagonisti nella progettazione. Quanto ai sospetti su accordi inconfessabili e presunti comitati di affari essi sono la palmare rappresentazione di chi non ha argomentazioni e ricorre all’indecente strumento dell’insinuazione calunniosa che nulla ha a che fare con la lotta politica, ma semmai ne rappresenta la degenerazione. Purtroppo il disprezzo delle regole nel confronto civile e la strumentalizzazione deformano una corretta informazione verso i cittadini.