opinioni

Acqua: non è questa la strada

martedì 7 marzo 2006
di Giancarlo Imbastoni
Rimango allibito dalla decisione del S.I.I. di effettuare il distacco dell’acqua a Giulio Montanucci, perché con motivazioni condivise da molti si rifiuta di pagare le salate bollette dell’acqua. E così si arriva nella comunità orvietana da sempre abituata a risolvere contrasti con il confronto, dove nessuno si è mai fatto veramente male nel perseguire le proprie idee, a lasciare un anziano combattente, ma sempre anziano, senza acqua. È un episodio che stride molto con la realtà, un “tirare dritto” da parte del S.I.I. che rasenta l’irresponsabilità, che trapela una perdita della testa e dei freni da parte del Direttore Latini. Giulio insieme ad altri ha deciso di “immolarsi” per il caro-acqua, dopo tre anni di firme raccolte, assemblee, petizioni e giornali murali che non hanno spostato di un centimetro le questioni. È stufo, lo siamo in molti. E il S.I.I. che fa : rilancia, usa il modo più marziano per imporre i propri obblighi contrattuali. Complimenti. I Direttori, i Tecnici, non sono politici, dicono, ma sono stati messi lì dalla politica e lo sanno bene. Devono stare con i piedi per terra. Voi tirate dritto, attenti alle curve dico io; da apprendista stregone del conflitto sociale mi permetto di “sentire” le vibrazioni estremistiche che provengono dall’Ente gestore. Fate sul serio, staccate domani l’acqua ai Comuni che al pari di Giulio non hanno ancora fatti i conti delle bollette, e il Sindaco faccia altrettanto sul serio , emetta l’ordinanza che per motivi sanitari faccia riallacciare l’acqua ad un anziano operato da pochi mesi. Finiamo tutti in Tribunale o a fare a botte davanti ai contatori, è questo che volete? E uguale si può fare con i pendolari, con l’assistenza sanitaria. Facciamo un bello Stato di polizia. Ma a maggioranza pubblica, mi raccomando.