opinioni
Dico la mia sul totoelezioni
lunedì 13 febbraio 2006
di Fausto Cerulli
Chiunque vinca le elezioni, Cimicchi le ha già vinte o le sta vincendo. La sua sottile vendetta politica ai danni della compagna Stella, non abbastanza Stella Rossa, si è concretizzata per ora nell’assenza della sinistra dei Ds alla riunione che avrebbe dovuto sancire la candidatura della Stella. Se a ciò si aggiunge , nientepopodimeno, che Bordino sarà candidato per la sinistra democristiana, le possibilità della Stella si riducono al lumicino. E non mi venite a dire che la candidatura di Bordino non è stata sponsorizzata da Ciuffo Bianco. Il quale, detto tra noi, ha anche sponsorizzato la candidatura di Rashid per Rifondazione Comunista, candidatura che però, sempre detto tra noi, viene negativamente bilanciata da quella di Antoniella, sempre per Rifondazione. Ora Rashid è in parte penalizzato dalla vittoria di Hamas in Palestina, ma il suo
prestigio politico a livello internazionale dovrebbe garantirgli comunque una buona affermazione.
E il compagno ed amico Rashid sarebbe meno straniero di molti parlamentari italiani eletti ad Orvieto. Una volta, scherzando, scrissi che il Senatore Angius era di Ciconia: ora posso dire senza scherzare che Rashid fa il pendolare, ci incontriamo spesso sul primo treno per Roma, e sono sicuro che se fosse eletto non smetterebbe di fare il pendolare e di pensare anche a qualche problema locale. Cosa che non hanno fatto né Angius né il vice di Bertinotti, che durante la
campagna elettorale, per essere vicino al popolo, venne ad abitare a Porano: e poi non si è più visto. Per fortuna.
Leggo una attenta analisi su Orvieto News; ci si pongono in parte gli stessi problemi che mi sto ponendo io. Ma dalle parole sembra trasparire una sorta di angosciata trepidazione che io non mi sento addosso: ci si chiede con toni quasi drammatici per chi voterà il correntone dei Ds; e si avanza con sgomento l’ipotesi che la sinistra Ds possa votare per Rashid, quasi fosse un avversario della sinistra e non una parte viva di essa.
Vorrà dire che se la sinistra Ds dovesse votare Rashid, i fassiniani potrebbero votare Bordino, a meno che non lo ritengano troppo di sinistra. Cimicchi, dunque, ride sotto i baffi grigi staliniani, e mi sembra il direttore d’orchestra in questa comunque stonata campagna elettorale.
La Casa delle Libertà, per quello che ne so, non ha ancora ufficializzato candidature: se posso permettermi un consiglio suggerirei Guido Turreni, che se non altro quando scrive scrive chiaro e quando parla parla in italiano. A meno che il raggruppamento berlusconiano non decida di candidare Parretti: sarebbe anche una soluzione logica, considerando l’amicizia secolare tra i due personaggi, che si sono probabilmente conosciuti in altri tempi su qualche nave passeggeri. Parretti, detto tra noi, ha molte corde alle sue campane. Ha soldi, ha fatto l’imprenditore, si è fatto da solo. Parretti, come pochi altri, incarna l’anima e il corpo e la pecunia di Forza Italia. E ci farebbe fare una bella figura a Montecitorio, magari come presidente di qualche commissione.
Ora che ho parlato male di tutti, meno che di Rashid, prometto che tacerò durante la campagna elettorale. A meno che non mi offrano una candidatura. Nel qual caso me ne strafotterei, con il mio consueto cinismo, di ogni par condicio.
Chiudo con una invocazione: Aceto, se ci sei batti un colpo.
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