opinioni

Il costo della Democrazia

mercoledì 26 ottobre 2005
di Paola Paolini
La notizia: un Sindaco ed una Giunta comunale (non importa di quale colore politico) da buoni amministratori, preoccupati per il bilancio comunale in difficoltà (prima di questa ultima finanziaria), decidono di revocare l’uso gratuito di un immobile da anni in concessione ad una associazione di volontariato (non importa di quale prevalente tendenza politica, ma naturalmente diversa da quella della maggioranza comunale) ed impongono un oneroso (molto oneroso) canone d’affitto: in fondo, a parere della Giunta, è pure un’associazione che fa poco o niente!
Discussioni, tira e molla, poi l’accordo (…dopo questa ultima finanziaria): il Sindaco e la Giunta (non importa di quale colore politico) sono pronti a revocare la delibera in cambio dell’ingresso di quattro loro graditi rappresentanti nel direttivo dell’associazione, democraticamente eletto con i voti di una regolare Assemblea dei soci e giustamente in carica secondo le norme dello Statuto.
Facendo un po’ di conti: se quattro posti di “potere” (…potere?! …insomma!) in una qualunque associazione di volontariato di un qualunque paesino valgono bene un congruo canone d’affitto (al diavolo la finanziaria…tanto ci sono le tariffe della nettezza urbana!) a quanto, allora, si dovrebbe scambiare un singolo posto di potere alla A.S.L., all’A.T.O., alla S.I.I., alla R.P.O. ecc… ecc… ecc.? viceversa a quanto si può cedere una libera, vera, efficace rappresentanza democratica? ma è ancora vero, se mai è stato vero, che la libertà e la democrazia non hanno prezzo?
Spero soltanto, a questo punto, che ci sia qualche libero cittadino, che crede e spera ancora nella Democrazia, a cui questa notizia possa provocare le mie stesse reazioni: un senso di profonda umiliazione civile pensando che qualcuno possa proporre una cosa del genere e qualcun altro accettarla, uno sconforto immenso nel pensare che questa proposta, politicamente (esiste ancora la politica con la p maiuscola?) indecente e scandalosa, sia ritenuta adeguata ed onorevole.
La sensazione, netta e sconsolante, è di aver toccato il fondo e, per un appartenente del centro sinistra come me, proprio all’indomani dell’esaltante esperienza delle primarie, attraverso le quali milioni di persone hanno manifestato con convinzione la loro volontà di cambiare ed affermare con forza le regole della Democrazia.