opinioni

La Sugano che fu

venerdì 15 luglio 2005
di Paolo Vincenti
Questa piccola frazione del comune di Orvieto, a 436 m slm, un tempo, ma non tanti anni fa, era una zona prosperosa e con molte attività. Anche se l'agricoltura era la maggior occupazione, nel territorio di Sugano c'era un'officina elettrica che, sfruttando le acque delle Bottacce, la sorgente che ancora oggi disseta l'orvietano, forniva energia elettrica ad Orvieto e dintorni. C'è ancora qualcuno di oltre ottanta anni che si ricorda quando si accesero ad Orvieto le luci dopo millenni di candele.
Sempre le acque delle Bottacce facevano funzionare una cartiera, che qualcuno dice forniva carta pregiata al vaticano.
Dentro la macchia dei Frati, presso la Trinità, c'era una miniera per sfruttare, credo, la bauxite.
Ma la ricchezza di Sugano erano le fonti del Tione, che oltre ad alimentare una fornace per la costruzione dei mattoni erano utilizzate anche per un allevamento di castori.
Nelle immediate vicinanze c'erano due mulini di grano e uno dell'olio. Tutto il paesaggio, intorno a queste fonti, era bello,lussureggiante e pulito.I sentieri erano percorribili e i boschi intorno davano un senso di pace e tranquillità.
I Suganesi facevano molto affidamento sulle fonti del Tione; ma alcuni anni fa, con una mossa malandrina, una multinazionale ne sfruttò le acque e Sugano è restato con un pugno di mosche sulle mani. Se vai ad attingere acqua al Tione ora trovi due "piscinelli" di acqua. E' tutto quello che ci resta.
Avevano promesso che nei vecchi mulini avrebbero fatto un museo della civiltà contadina. Avevano promesso che la strada che dal Tione, attraverso le Bottacce, conduce al Laghetto di Sugano sarebbe stata assestata e trasformata in una passeggiata ecologica. Niente di tutto ciò è avvenuto, ci siamo fatti "fottere" con il beneplacito del comune e mi ricordo ancora la delusione del sindaco di allora che mi disse: con che faccia potrò ritornare a Sugano? ed infatti non ci tornò mai più.
Le vigne Suganesi, o meglio di Sucano, nel lontano XIV secolo, davano il vino, specialmente quello rosso, ai Papi del periodo. Ora la Cooperativa Vinicola Sugano è incorporata con la cantina Monrubio.
Alcuni ricercatori hanno trovato un'argilla speciale che potrebbe essere sfruttata anche per la cosmesi.
Questo era il territorio di Sugano, oggi tanto è cambiato, ma credo che tanto potrebbe cambiare in meglio se progetti seri saranno fatti.