opinioni

Se ne è andato Giorgio Stella. Un uomo, un Comunista.

martedì 21 giugno 2005
di Giuliano Santelli
Giorgio Stella è morto ieri, in una calda giornata di giugno, ha scelto di andarsene, di smettere di soffrire piegato da una malattia forse mai accettata.
Giorgio Stella, il Capocantoniere, l’autodidatta diventato Sindaco Comunista di Porano in una stagione non facile, dove far quadrare un bilancio era cosa quasi impossibile.
Un uomo tutto di un pezzo, come si diceva una volta, dalla dirittura morale ineccepibile, un’amministratore capace che per primo tra i tanti piccoli Comuni pensò all’urbanistica come aspetto programmatorio e di sviluppo. Porano, con lui Sindaco, si dotò del piano di fabbricazione, uno strumento allora all’avanguardia, mettendo ordine ad una logica urbanistica basata più sul caso che a una vera e propria idea di paese o di città. Un piano che negli anni successivi venne in qualche modo strumentalmente devastato dalla giunta Breccia.
Lo incontravo spesso presso l’edicola di Sferracavallo la mattina presto a comprare l’Unità. Uomo dagli occhi vivaci, sempre pronto a chiedere come andavano le cose di Porano. Quando seppe della vittoria del centrosinistra nel feudo democristiano poranese ne gioì forse più di noi.
Io l’ho conosciuto molti anni fa, almeno 20, quando tornai a Porano. Lui, già Sindaco, sedeva però sui banchi dell’opposizione insieme a Mario Andrea Bartolini, erano gli uomini del PCI.
Giorgio, meno avvezzo ai giochi della politica di un navigato Mario Andrea, era però curioso di discutere con quel gruppetto di giovani extraparlamentari poranesi molto critici che frequentavamo la sezione comunista di piazza del Maggio. Era attento, si interrogava sulle cose che ponevamo, rispondeva con pacatezza e fermezza alle nostre osservazioni “radicali”, ma mai, mai, chiuse la porta con settarismo e sufficienza tipica dei gruppi dirigenti di oggi. La sua era davvero politica per passione, forte di una storia che anteponeva i problemi della gente alla carriera personale. Favorì quel processo di rinnovamento che fece crescere quel gruppetto di “estremisti”, dai quali partì la svolta politica che portò prima Laura Ricci in Consiglio Comunale e che costruì poi le condizioni perché Brugnoli vincesse le elezioni.
Avremmo proprio bisogno di rincontrare uomini e compagni così, dal forte carisma, dalla dignità di chi ha conosciuto fatica e lotta attraverso la quale ha saputo emancipare se stesso e quelli che rappresentava.
Buon viaggio Giorgio e che la terra ti sia lieve…