opinioni

Sulla questione dell'acqua sarebbe stato meglio seguire la via legale

lunedì 5 luglio 2004
di Fausto Cerulli

L’acqua del comprensorio orvietano è diventata salata come quella del mare, stando alle bollette inviate dalla Società che si è assunta il compito di fare da esattore peri  Comuni del Comprensorio Orvietano. I quali Comuni, quasi tutti di cosiddetto Centrosinistra col trattino in mezzo, non hanno pensato che l’esattore non fa l’esattore per beneficenza ma per lucrare sulla propria un tantino disgustosa

attività. Per cui, se la matematica balzellare non è un’ opinione, il consumatore sarà costretto a pagare il consumo e l’esattore. Se poi l’esattore, come nel nostro caso, ritiene che  un imprenditore deve comunque ispirarsi alla ricerca berluscoide del profitto ad ogni costo, non c’è da meravigliarsi se le bollette diventano stratosferiche e l’acqua, anziché andare al mare come si suol dire va alle stelle.

Stavolta l’esattore ha fatto i conti senza l’oste, e l’oste si chiama Consumatore, che ha deciso di non consumarsi il fegato pagando come Sii comanda, ma ha deciso di dare una guardata ai conti. Conti, che per stessa ammissione dell’esattore, si sono rivelati, mi scuso per il gioco di parole, inesatti: e, quando si dice il caso ( che è il soprannome di Dio quando viaggia in borghese ) la inesattezza è stata per

eccesso. Come dire che l’esattore ha provato a fare il colpo gobbo, e la gobba gli è andata di traverso.

La Sii, un nome che sembra il lamento di una donna in amore, ha deciso di fare marcia indietro, ha congelato la riscossione delle bollette pazze ed ha deciso di convocare sindacati e consumatori per rimediare in qualche modo.

Tutto bene, dunque ? Bene un c…o, come si dice in gergo.

E mi spiego. A mio modesto parere, anche di modesto avvocato, i consumatori avrebbero dovuto approfittare dell’occasione per far pagare il fio all’esattore che aveva provato ad approfittare. Nessun accordo, quindi, sulla sospensione del pagamento delle bollette: le bollette sono state spedite, e dunque la scorrettezza- per non dir peggio a rischio di querela- è stata consumata.

Quindi la via da seguire avrebbe dovuto essere quella di rifiutare del tutto

il pagamento delle bollette, ed aspettare che la Sii o chi per essa attuasse

la procedura per la riscossione forzosa, magari sospendendo anche la erogazione dell’acqua fregandosene del dar da bere agli assetati.

A questo punto il consumatore, o un cartello di consumatori, avrebbe potuto far ricorso al Giudice di Pace, e questo Giudice non avrebbe potuto fare a meno di condannare l’esattore, anche alla luce della sua ammissione pubblica di essere in torto: il consumatore si sarebbe visto dar ragione, e l’esattore avrebbe dovuto pagare danni morali e spese legali. Sarebbe stata una lezione per l’esattore, una affermazione di sano principio di giustizia, un non leggero schiaffo a chi si sente autorizzato a gabbare, magari in buona fede, chi si trova a competere con un Ente con quel c….o di e maiuscola.

Sembra che il Consumatore abbia scelto una strada soft: ed è passata la

linea del vediamo di aggiustare tutto e del vogliamoci bene. Una linea

tutta italiota e compromissoria.

Alla faccia del principio che chi rompe paga. La Sii ha rotto, e non

paga il fio. Voglio cambiare nazione. Vado a Cuba. Cosi potranno

dirmi che sono andato affanCuba.