opinioni

Magari fosse stato vero quel pesce d'aprile

giovedì 1 aprile 2004
di Gianni Cardinali

Sono tra coloro che, il mattino del primo aprile, hanno ricevuto il messaggino che indicava in Cortoni il candidato della Margherita per il centrosinistra.
Come tanti altri, molti altri, non ho pensato allo scherzo ed in un paio d’ore di incontri per il corso, ho percepito che l’ipotesi poteva essere tutt’altro che balorda.
Un consenso molto trasversale, insomma.

Come una sorta di liberazione dall’”angoscia” della candidatura  Mocio.
Addirittura, una persona molto conosciuta, non solo ha manifestato il suo consenso, ma ha anche ipotizzato una lista civica di appoggio con persone non particolarmente schierate.
A metà giornata ho saputo del pesce d’aprile, ma ormai un giuoco molto interessante e catartico si era già innescato.
Come a dire: dove sta scritto che il candidato della Margherita debba essere un personaggio così grigio ed impresentabile come Mocio?

Se non può essere Conticelli che può dividere, può essere Cortoni, persona esperta, stimata e sensibile, sicuramente capace di sostenere un impegno così gravoso e così complesso.
Potrebbe essere interpretato come un atto di giustizia nei confronti dell’imperio degli apparati che così lontano avrebbero deciso.
Un atto di giustizia per tutti gli elettorati, non solo del centro sinistra.
In una sola mattinata del primo di aprile sono state fatte delle primarie spontanee grazie ad uno scherzo.
Solo chi non sa sorridere può averlo drammatizzato.
Chi dirige la Margherita non può non tenerne conto.

Mocio non tira: siamo in tanti a non volerlo votare.
Con Cortoni farebbe anche una bella figura.

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