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Quello strano, provvidenziale malore. Intervista alla Consigliera Donatella Belcapo

sabato 18 luglio 2009
di laura
Quello strano, provvidenziale malore. Intervista alla Consigliera Donatella Belcapo

Pubblichiamo contestualmente alla lettera aperta inviata dalla consigliera Donatella Belcapo, non presente al primo Consiglio Comunale della città di Orvieto per la nuova Consiliatura 2009-2014, questa intervista realizzata dalla nostra direttora, Laura Ricci, nelle ore successive.               

Buongiorno Donatella! Come sai ho tardato un po' a pubblicare la tua lettera, per avere il tempo di realizzare la nostra intervista. Il tuo scritto, infatti, mi ha spinto ad approfondire quanto affermi, soprattutto per fornire ai lettori maggiori elementi di comprensione e valutazione. Ti ringrazio, dunque, di aver accettato di rispondere alle nostre domande.
Lunedì 13 luglio dunque, giorno del primo Consiglio Comunale del nuovo governo del Sindaco Concina, effettivamente non stavi bene... ce lo siamo chiesti in tanti. Dalla tua lettera sembra tuttavia di capire che, se fossi stata in Consiglio, ti saresti distinta dall'atteggiamento dei tuoi colleghi consiglieri.
Vuoi dirci più precisamente come ti saresti espressa sulle diverse questioni? Per esempio, visto che è l'argomento che ha creato maggiore dibattito, come avresti votato rispetto alle linee del Sindaco?


Come minimo mi sarei astenuta, come si è soliti fare in ogni situazione analoga a quella che si è creata. Tra l´altro le indicazioni del Sindaco Concina erano troppo sommarie e generiche per essere approvate, soprattutto viste le aspettative sull'importante punto in discussione.
 
Il vostro capogruppo, Giuseppe Germani, ha affermato in una nota diramata alla stampa che la votazione a favore è stata proprio per la genericità di questo primo abbozzo di programma e che poi, in futuro, questione per questione, si vedrà se l'atteggiamento della vostra maggioranza di centro sinistra sarà favorevole o contrario. Tu allora che ne pensi?

Giustificare il voto favorevole con la genericità dei contenuti espressi dal Sindaco, la trovo una spiegazione quanto meno discutibile. Credo che una forza politica di centro sinistra che ha la maggioranza in Consiglio e che deve votare le linee politiche del Sindaco, come nel nostro caso espressione della parte politica avversa, pur non volendo assumere atteggiamenti precostituiti avrebbe dovuto astenersi in questa fase, soprattutto considerando che le enunciazioni riguardavano pochi punti e continuavano a trattarli come negli annunci e negli slogan elettorali. Solo in un secondo momento, per il bene della città, si potrebbe votare a favore su questioni programmatiche più articolate e dettagliate. Se fossi stata lì, avrei comunque chiesto una sospensione per favorire un approfondimento all'interno del gruppo consiliare. 
 
E sulla scelta del Presidente del Consiglio cosa hai da dire, sei d'accordo su come si è operato?

La proposta del Presidente del Consiglio spettava giustamente al centro-sinistra in quanto forza di maggioranza. Visto che per il ruolo di capogruppo il PD ha scelto Giuseppe Germani - mentre l'alter ego istituzionale naturale del Sindaco è proprio il suo sfidante e dunque, per una corretta dialettica politica, avrei visto meglio in questa veste Loriana Stella - a questo punto mi sarebbe sembrato un atto di considerazione per Loriana, di autostima per il PD e di rispetto per i suoi elettori, quanto meno assegnarle l'incarico di Presidente. Non si può dimenticare che ha ottenuto circa 6 mila voti dei cittadini intorno ad una proposta di innovazione sia nel centro sinistra sia nelle politiche per la città. Comunque, pur non essendo d'accordo, naturalmente accetto quanto stabilito in Consiglio, anche se l'unanimità dimostrata sia nella nomina del Presidente sia nell'approvazione delle Linee del Sindaco dà l'idea che si attui un'eccessiva e prematura mediazione.
 
Quali sono le linee politiche che secondo te il centro-sinistra dovrebbe seguire in questa Consiliatura?

Innanzitutto bisogna partire dal programma presentato all'elettorato. Ricordiamoci che le proposte del centro-sinistra hanno raccolto il 54% dei consensi. In quel programma era espressa la necessità, ormai storica, di un percorso alternativo e di innovazione di cui la città ha bisogno da tempo. Oggi, nel concreto, c´è l'esigenza di distinguersi dalle precedenti amministrazioni e di essere particolarmente e diversamente vigili sulle grandi questioni... come il Bilancio, la destinazione dell'ex  Caserma Piave e dell'ex Ospedale, la politica dei rifiuti e la gestione della discarica Le Crete e, soprattutto, la situazione critica in cui versa l'economia orvietana che richiede interventi rapidi ed incisivi. Penso che la discontinuità incarnata dal nostro programma e dalla proposta di Loriana Stella ben rappresenti i contenuti e le azioni concrete di cui Orvieto ha bisogno e, al tempo stesso, possa garantire meglio l'intera città da condizionamenti e interessi di parte. Visto che in Consiglio è su questa base che abbiamo la maggioranza, è quanto è scritto in quel programma che non dovremo mai tradire.
 
Ma se hai vari dubbi e se manifesti, e non solo da ora, tante divergenze, perchè resti nel partito che sceglie percorsi che spesso non condividi?

In ogni partito ci sono posizioni differenti che si confrontano; nel PD orvietano c´è una vera battaglia di idee e di gruppi dirigenti, cosa che certamente accade meno nel centro-destra e in altre formazioni di sinistra. Il PD nasce come un partito fatto di differenze, anzi considera queste differenze come un valore. A Orvieto è però passata facilmente l´immagine di un partito in continua lite interna; ma anche se fosse così, questo partito forse interpreta, anche al suo interno, le contraddizioni di questo periodo, che sono contraddizioni che riguardano tutti, non solo gli iscritti o i simpatizzanti del PD. Del resto anche a livello nazionale stiamo vivendo problemi analoghi e c'è un dibattito molto serrato, come segnala la candidatura del senatore Ignazio Marino, che io sosterrò in modo convinto perché mi sembra quella più adatta per garantire una vera e necessaria innovazione, sia nei quadri dirigenti che nella linea politica.
 
Ma ci sono spazi concreti all'interno del partito e del Consiglio per attuare quanto auspichi e dici?

Spero proprio di sì, dato che esiste un gruppo non certo piccolo di riferimento: una parte importante del PD che abbiamo il dovere di interpretare anche all'interno del Consiglio Comunale; e un´opinione pubblica, non direttamente impegnata nei partiti, ancora più consistente, che mostra di saper ragionare e battagliare e che merita di essere rappresentata in Consiglio, perché anche da lì sono venuti i voti che ci hanno legittimato come maggioranza.
 
Viste le tue posizioni, come intendi operare all'interno del Consiglio e del partito?

È troppo presto per dare giudizi sulla linea politica e sul funzionamento del gruppo. La sconfitta elettorale richiederà del tempo per definire un nuovo assetto del PD e del centro sinistra orvietano. Spero che nessuno voglia ripetere l'esperienza del quinquennio passato, quando il gruppo veniva messo di fronte a decisioni presentate come immodificabili. Se è vero che i cittadini hanno voluto voltare pagina rispetto alla gestione precedente, anche il gruppo del PD deve darsi un nuovo modo di funzionare, coerente con il programma presentato agli elettori. Certamente, se il Consiglio dovesse continuare a dare prova di un unanimismo incomprensibile, prenderei le distanze. Come ho detto, non intendo essere pregiudiziale, anzi sarò d'accordo su quello che considero realmente il bene della città, ma questo non mi potrà esimere dall'essere sempre vigile sulle grandi questioni.

Nel partito, invece, vorrei che piuttosto che bypassare i motivi di divisione, come finora si è fatto, si traessero finalmente le conseguenze dagli atteggiamenti di chi, con i propri comportamenti e le proprie scelte, ha danneggiato il PD sia elettoralmente che politicamente. Mi riferisco al Presidente, per esempio, per le sue gravi affermazioni in occasione delle primarie; al Segretario, che non è stato in grado di far rispettare il codice etico tra i candidati delle primarie, né ha mosso ciglio sul voto unitario e senza identità alle linee del Sindaco espresso lunedì; e a tutti coloro che hanno avuto e mantengono un comportamento ambiguo sulle questioni politiche, avvalorando l'idea di un accordo sottobanco con il centro destra.

Grazie delle tue risposte, Donatella, e auguri per il tuo impegno e la tua attività!